Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

FALCONE 'COLONIA DI MAFIA': LETTERA APERTA DEL SINDACO AL GIORNALISTA ANTONIO MAZZEO

Il Sindaco di falcone, avv. Santi Cirella, scrive ad Antonio Mazzeo di seguito all'articolo del giornalista messinese, dal titolo “Falcone colonia di mafia fra Tindari e Barcellona P.G”, apparso nei giorni scorsi su numerosi siti web per fare "doverose precisazioni, dettate, soprattutto, dalla vasta eco assunta dalla vicenda..."

Falcone (Me), 31/8/2012 - Egr. dott. Mazzeo, in riferimento Al Suo articolo dal titolo “Falcone colonia di mafia fra Tindari e Barcellona P.G”, apparso su numerosi siti web, si impongono alcune doverose precisazioni, dettate, soprattutto, dalla vasta eco assunta dalla vicenda e dai commenti acriticamente negativi che pretendono far passare l’Amministrazione Comunale di Falcone come liberticida e para-mafiosa.

Anzitutto, teniamo a precisare che non ci sfiora minimamente l’idea di intimidirLa con querele o, peggio ancora, impedire a Lei, o a chicchessia,di esprimere opinioni e di svolgere, in assoluta libertà ed autonomia, qualsivoglia inchiesta giornalistica.

Tuttavia, nel preparare l’articolo che ci occupa, data la delicatezza del tema trattato e le possibili ricadute negative in termini di immagine per l’intera comunità, sarebbe stato opportuno, nonché giornalisticamente corretto, ai fini di una più attenta, rigorosa ed imparziale disamina dei fatti, attingere dati ed elementi da più fonti ed, “in primis”, da quella istituzionale, sentendo gli amministratori e\o visionando atti e documenti e quant’altro fosse stato reputato utile ad avere un quadro più completo e sfaccettato delle vicende politico-amministrative e socio-culturali di questa nostra cittadina.
Ella dott. Mazzeo, è stato contattato, o ha contattato il candidato largamente ed
ampiamente battuto nell’ultima competizione elettorale.

Obiettività e corretta informazione avrebbero imposto che Ella sentisse anche il
Sindaco in carica, riconfermato, mi consenta un briciolo di vanità, a furor di popolo.
Ed invece dott. Mazzeo Ella non mi ha mai cercato, non ha chiesto di incontrarmi.
Ella dott. Mazzeo, anziché effettuare gli approfondimenti dovuti, ha scelto di imperniare il Suo lavoro basandosi, esclusivamente, sulle “imbeccate” ricevute da quella
parte politica che, bocciata sonoramente dal volere popolare, è vogliosa di agguantare il
potere per altre, impraticabili, vie.
Così operando, inevitabilmente, ha fornito una immagine del paese estremamente distorta, affatto reale, elencando fatti e circostanze, slegati tra di loro, accaduti in
un arco temporale assai vasto, mostrando di non conoscere, neanche geograficamente, il
nostro territorio.
***

Il titolo della Sua inchiesta,“colonia di mafia” già da solo reca un marchio di infamia.
La colonia, per definizione è un territorio la cui sovranità non appartiene alla
popolazione autoctona, ma ad una entità esterna, che lo occupa militarmente.
Utilizzando tale titolo, da subito, con inusitata perentorietà, ha inteso sostenere
che da almeno quarant’anni la sovranità in questo comune non appartiene ai cittadini
falconesi ed agli organi da essi, nel corso del tempo, democraticamente eletti, ma alla
mafia.

Da abitante di questo paese mi sento indignato.
Da sindaco ho il dovere di difendere, in tutte le sede istituzionali, una comunità
ed un territorio offesi ed oltraggiati.
A me pare dott. Mazzeo che il suo ragionamento sia viziato in radice.
Se la premessa da cui Ella parte è corretta, significa che tutti i Sindaci ed i
consiglieri degli ultimi 40 anni, vale a dire da quando ha inizio la Sua inchiesta,
sarebbero Sindaci e consiglieri voluti ed eletti dalla mafia e le elezioni, nel nostro
comune, si sarebbero tenute e si terrebbero solo pro-forma.
Mi chiedo e Le chiedo, se siamo una colonia di mafia, priva di sovranità, perché il
bancario Filiti, indefesso, continua a candidarsi fin dal 1993 avendo rivestito spesso il
ruolo di consigliere di maggioranza.
Mi creda, non vi è elezione amministrativa a cui il Filiti, divenuto maggiorenne,
non abbia partecipato, seppur con fortune via via decrescenti.
Certo, appena ha puntato in alto (candidato alla presidenza del Consiglio 2006-
Candidato a Sindaco 2011) è stato bocciato dalla comunità Falconese.
Chi lo conosce, politicamente, lo evita.
****

Tanto chiarito, se Ella dott. Mazzeo avrà la pazienza di leggermi, forse si renderà
conto che quanto suggeritoLe andava criticamente esaminato, forse si renderà conto che
era meglio approfondire gli argomenti trattati, forse si renderà conto, -mi perdoni – di
aver davvero sbagliato e di essersi fidato di chi, forse, non meritava la Sua fiducia.
Mi ascolti dott. Mazzeo, senza avere, in questa sede, la pretesa di essere esaustivi, non è affatto vero che Falcone sia cemento, cemento, cemento, né che il territorio sia
irrimediabilmente deturpato da orribili complessi abitativi, né le colline sventrate da
strutture talvolta simili a vere e proprie prigioni per villeggianti. Così come non risulta esser vero che vicine alle spiagge sempre più erose dalle
cor-renti e dalla moltiplicazione di porti e porticcioli sorgono altre strutture soffocanti e
impattanti.
Venga dott. Mazzeo, sarà mio ospite, mi mostri ove Ella ha visto tutto ciò.
Mi indichi, dopo aver consultato la Sua autorevole fonte, quali interventi postemergenza alluvione hanno generato ulteriori colate di asfalto e cemento.
Confrontiamoci. Prenderà, senz’altro, atto che Ella ha confuso il nostro territorio;
ha scritto di Falcone avendo in mente altro.
E poi, dott. Mazzeo chi Le ha riferito che a Falcone vengono sempre meno turisti.
La Sua attendibilissima fonte?

Sarebbe stato sufficiente fare un salto sulla nostra meravigliosa spiaggia di
finissima sabbia dorata e bagnarsi nel nostro impareggiabile mare, di un verde
cristallino, per osservare quante persone affollano il nostro litorale.
Sarebbe stato sufficiente girare tra le vie del paese per incontrare gente laboriosa,
per respirare una aria di libertà, di serenità ed una spensieratezza che proprio non si
addicono ad una colonia di mafia.
In verità, dott. Mazzeo, negli ultimi anni, grazie agli interventi compiuti dalle
amministrazioni che ho avuto l’onore di guidare, il nostro comune, ha compiuto un salto
di qualità.
Venga a trovarci, Le mostreremo quanto di buono abbiamo realizzato.
Questo salto di qualità ci ha consentito di stravincere le elezioni. Altro che voto
condizionato dalla mafia.
Non nego, anzi Le confesso, che la lista maggiormente accreditata, al pari della
nostra, avendo puntato sul Suo amico bancario Marco Filiti ha facilitato, e non di poco, il
nostro compito.
Veda dott. Mazzeo, per qualcuno abituato a vendere fumo, questo territorio non
sarà certamente il paradiso, ma lo è per la stragrande maggioranza dei falconesi e per
quanti, sempre più numerosi, anno dopo anno, ci i onorano della loro presenza.
Con buona pace di tutti, soprattutto di quanti auspicano il contrario.

***
Veda dott. Mazzeo se Ella avesse avuto la bontà di contattarmi Le avrei indicato,
ed avremmo diffusamente parlato dell’unico grande scempio del nostro territorio: la
rimozione delle barriere frangiflutto poste a protezione del litorale marino.
Su quest’opera pubblica avrebbe potuto scrivere decine di pagine.La devastazione del lungomare, (oggi in parte risanata dagli interventi che lo
scrivente ha effettuato nella scorsa legislatura) è rimasta impressa nel comune sentire e
nella memoria collettiva.

Eppure, Ella, così attento a tutto ciò che deturpa paesaggisticamente il territorio,
pregiudicandone la bellezza, tace, nulla dice.
Si inventa, persino, inesistenti colate di cemento, ignorando la distruzione della
nostra spiaggia.

Perché mai dott. Mazzeo?

Forse perché all’epoca (2004) dell’amministrazione guidata dal sig. Salvatore
Chiofalo, attuale segretario provinciale di SEL, faceva parte, in qualità di assessore ai
LL.PP il sig. Franco Paratore, attuale vice-presidente del Comitato Rinascita Falconese
ed attuale consigliere di opposizione nel gruppo Falcone Città Futura?
Forse perché consigliere comunale di supporto al Sindaco Salvatore Chiofalo ed
all’assessore Franco Paratore era il sig. Carmelo Cambria, attuale componente del
Comitato Rinascita Falconese, nonché marito della sig.ra La Macchia Monica Barbara,
attuale consigliere di opposizione nel gruppo Falcone Città Futura?
Su detta amministrazione gravano pesantissime responsabilità politiche.
Misteri della libera informazione!!!.
Venga dott. Mazzeo. Venga a sentire cosa dice la gente dei “lavori a mare”.
***
Ed ancora, non Le sembra dott. Mazzeo di aver screditato il nostro paese
affermando che ville e villini di Falcone sono stati utilizzati come rifugio per le latitanze
dorate di boss e gregari di mafia, palermitani e catanesi, senza che tale circostanza, per
quanto a nostra conoscenza, sia stata attestata da alcuna sentenza della magistratura?
Ci dica, anzi dica alle forze dell’Ordine, chi sono questi latitanti e dove si
sarebbero nascosti. Indichi all’Autorità preposta malavitosi e favoreggiatori.
***
Veda dott. Mazzeo, se Ella avesse sentito qualunque cittadino, non di parte, di
questo nostro amato paese, avrebbe appreso che la Sua fonte non è nuova a simili
attacchi nei confronti dei propri avversari politici.
E’ stato Ella informato che già, in passato, il candidato a sindaco sconfitto, il
bancario Marco Filiti, si era scagliato violentemente contro gli amministratori del tempo,
formulando attacchi simili a quelli attuali?Sa dott. Mazzeo come il Filiti ebbe ad esprimersi, in un pubblico comizio,
nei confronti dell’allora sindaco in carica, sig. Salvatore Chiofalo, attuale segretario
provinciale di SEL e della amministrazione da questi guidata, di cui faceva parte, in
qualità di assessore ai LL.PP il sig. Franco Paratore, attuale vice-presidente del
Comitato Rinascita Falconese,: ha contribuito a rendere questo paese un verminaio di
appalti, di forniture, di interessi; …. Quattro o cinque ditte fanno le gare di appalto e
poi si fanno assieme i lavori ……non è mafia questa Salvatore Chiofalo; basso
personaggio che ha fatto del nostro comune un verminaio; ……non sostengo una
amministrazione di corrotti e ladri, un verminaio di corrotti; ……..si facevano riunioni
di ore per stabilire appalti e forniture; ……..ho rifiutato di reggerti il sacco per fare i
tuoi sporchi interessi.
Carino vero!!!
Il sig. Salvatore Chiofalo, all’epoca, querelò il bancario Filiti.
Perché lo fece? Per tappargli la bocca? per intimidirlo? Perché era mafioso? O
perché, come credo, quello era l’unico mezzo civile e democratico per tutelare la propria
immagine di amministratore, di sindacalista, di uomo e di padre di famiglia, a fronte
delle pesantissime accuse che gli erano state lanciate.
Ha letto dott. Mazzeo la delibera del Consiglio Comunale di Falcone, n° 4 del
14/3/2004, nella parte in cui il candidato sindaco sconfitto, sig. Marco Filiti, rivolgendosi
amorevolmente all’odierno amico Franco Paratore– vice presidente del comitato
Rinascita Falconese - allora ass. ai LL.PP. della giunta presieduta dal sindaco Salvatore
Chiofalo così argomentava: …Il consigliere Filiti esprime inoltre dubbi sulla sensibilità
antimafia dell’assessore Paratore il quale avrebbe cercato di cambiare le regole degli
appalti e di privilegiare, in tal modo, imprese in odore di mafia.
Ci dica dott. Mazzeo, il bancario Filiti, almeno a Lei, ha confidato i nomi delle
ditte in odor di mafia che il consigliere Franco Paratore avrebbe tentato di privilegiare?.
***
Tanto doverosamente chiarito, non desidero affatto sottrarmi alle pesanti
insinuazioni sul presunto, inesistente, condizionamento mafioso delle ultime elezioni.
Perdoni la mia sfacciataggine, ma sull’argomento Ella non mi è sembrato affatto
preparato, avendo fornito una visione parziale e di parte.
Le chiedo scusa, lungi da me l’idea di insegnarLe il mestiere, tuttavia suppongo
che Ella non abbia avuto cura di verificare l’esito della consultazione elettorale,
pensando, magari, che la contesa fosse stata decisa da un pugno di voti, carpiti, magari
nottetempo, da loschi figuri che si aggiravano per le vie dell’abitato.
Ed invece, sappia, con preghiera di estendere la notizia a molti incauti
commentatori, che il sottoscritto è stato riconfermato sindaco di Falcone in modo netto,
schiacciante ed indiscutibile, avendo riportato 963 voti (quasi il 50%), contro i 729 voti
del candidato Filiti ed i 350 del candidato SalpietroMi dia atto dott. Mazzeo, un particolare non di poco conto; una valanga di voti di
differenza; un fiume in piena di consensi che ha travolto il bancario Filiti.
L’enorme scarto, riconosca, annulla, in radice la tesi degli sconfitti sul condizionamento mafioso.
E ci dica dott. Mazzeo, durante i vostri colloqui, il bancario Filiti Le ha svelato
l’identità dei malavitosi, per lo più sconosciuti agli ambienti falconesi, che avrebbero
percorso il paese, casa per casa, per fare incetta di voti?

Veda dott. Mazzeo per discutere, seriamente, della vicenda bisogna individuare (e
segnalare tempestivamente alla locale Caserma dei Carabinieri), il soggetto (nome e cognome) che,
usando violenza e/o minacce e/o qualunque mezzo atto ad intimidire ha coartato la
volontà dell’elettore, il destinatario (singolo o famiglia), di tale attività offensiva, il
beneficiario, vale a dire il candidato a cui favore è stato espresso il consenso così carpito.
O parliamo di fatti concreti, facendo nomi e cognomi, o le Sue restano fumose,
diffamatorie, illazioni.

Vede dott. Mazzeo, l’ho già dichiarato e lo ribadisco: sono pronto a dimettermi
nello stesso momento in cui dovesse essere accertato che anche un solo consenso,
espresso a mio favore, non sia stato manifestato liberamente.
***
Veda dott. Mazzeo, se Ella avesse avuto cura di avvicinare, di conoscere i
protagonisti di questa vicenda, di sentirli, di affrontare con loro le complesse tematiche
che ci occupano, certamente, in Lei, alcuna inquietudine avrebbe destato la vicenda della
sig.na Maria Calcò, così come avrebbe evitato di accostare, maliziosamente, il consigliere
Paratore Francesco ( da non confondere con Paratore Franco) al di lui cognato Salvatore
Campanino.
Trattasi, l’uno e l’altra, di persone assolutamente integerrime, di alta dirittura
morale e di spiccato senso civico.
Persone che in più di un’occasione, in pubblico, hanno espresso piena, totale ed
incondizionata fiducia nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.
Persone che, con molta serenità, ritengono giusto che i loro congiunti scontino la
pena eventualmente inflitta, ove ritenuti colpevoli dei reati loro ascritti.
Li incontri, colloqui con loro, si renderà conto che i pregi da me evidenziati sono
reali e non dettati da interessi di parte.
***
A proposito di consiglieri comunali, dott. Mazzeo, affinchè la vasta platea dei lettori abbia una visione completa, il bancario Filiti Le ha detto chi è l’attuale capogruppo di minoranza, nonchè candidato (bocciato) alla Presidenza del Consiglio Comunale di
Falcone?
Questo scommetto che lo sa già, avendo, nel suo articolo, riportato un passo di
una mia precedente querela.
Ed allora mi chiedo e Le chiedo: perché Ella nel Suo servizio omette di riferire che
capogruppo di minoranza al Comune di Falcone è l’ing. Carmelo Paratore attualmente
imputato nel procedimento penale pendente presso il Tribunale di Patti, denominato
“colletti bianchi”, che vede coinvolti amministratori, funzionari e forze dell’ordine del
comune di Galati Mamertino, per fatti risalenti al 2004?
Quanto sopra, fermo restando il sacro ed inviolabile principio costituzionale della
presunzione di innocenza del consigliere comunale capo-gruppo di minoranza, ing.
Carmelo Paratore.

A proposito dott. Mazzeo, se mi promette di non dirlo a nessuno, Le confido una
cosa, che certamente Le hanno taciuto. La prego non sobbalzi.
Sa chi capeggiava il gruppo più cospicuo che ha sostenuto il bancario Filiti alle
ultime elezioni ed espresso circa la metà dei voti da questo conseguiti?
Il dott. Andrea Paratore, già Presidente del chiacchieratissimo ATOME2 ed
attuale componente del direttivo provinciale del PDL, già plenipotenziario del Senatore
Nania sul territorio, fratello del capogruppo di minoranza ing, Carmelo Paratore.
Ammetta di essere stato gabbato.

Chi l’avrebbe mai detto, il dott. Andrea Paratore azionista di maggioranza della
lista Filiti.
Le hanno fatto scrivere che a sostenere il bancario Filiti vi fossero degli ex PDL
ed invece, oggi, scopre non solo che tanto ex non sono, ma addirittura che
appartengono a quella corrente del PDL che fa capo a quel Senatore Nania, che Ella,
leggendo i suoi scritti, mi pare di capire, ama in maniera viscerale!
Per completezza, sembra che anche i consigliere di opposizione Santo Mancuso appartenga al PDL, componente Nania.

Fidarsi (delle fonti) è bene, non fidarsi è meglio.
Sono certo che ha avuto un attimo di sbandamento; se si è ripreso vado avanti.
Concludo, per dovere di cronaca, col segnalare che oltre al sig. Franco Paratore,
quello, per intenderci, che, secondo Filiti tentava di privilegiare imprese in odore di
mafia; oltre al sig. Carmelo Cambria – consigliere comunale di maggioranza all’epoca
della devastazione del lungomare – tra coloro che hanno fondato il Comitato cittadino
Rinascita Falconese, di cui Filiti è Presidente, risulta esservi il sig. Squatrito Carmelo
rispettivamente figlio e fratello delle persone da Ella nominate nel Suo articolo.
***
Parliamo, adesso del’ Assessore Giuseppe Sofia.
Sull’argomento Ella esordisce in modo capzioso e malevolo, segnalando un
inesistente conflitto di interessi tra l’amministrazione comunale e l’imprenditore Sofia.
A supporto della Sua infondata tesi indica:

a) una diffamatoria insinuazione di Rinascita Falconese secondo cui durante la
prima legislatura dell’avvocato Cirella, i più stretti congiunti del Sofia hanno ricevuto
alcune concessioni edilizie, una delle quali, nel febbraio 2009, su una porzione di
territorio collinare della frazione Sant’Anna dichiarata a rischio di dissesto idrogeologico
Sappia dott. Mazzeo che il Sindaco non rilascia concessioni edilizie, essendo tale
prerogativa di esclusiva competenza del responsabile dell’area tecnica. Le concessioni
edilizie neanche passano dalla scrivania del sindaco.
Sappia dott. Mazzeo, che una veloce ricognizione presso l’ufficio tecnico, ha
permesso di verificare che la concessione incriminata è stata rilasciata a tale (omissis)
e che il Sofia ha acquistato successivamente il terreno ed è subentrato nella titolarità
della concessione stessa.

b) l’affidamento dei lavori di realizzazione di una via di fuga nella zona a mare
nel 2009, assegnati, per la cronaca, alla ditta Sofia secondo un criterio di turnazione
degli incarichi. All’epoca del conferimento di detti lavori, preciso, la Ditta Sofia non era
affatto vicina al Sindaco e all’Amministrazione Comunale.
Bene dott. Mazzeo, dov’è il conflitto di interessi. Giuseppe Sofia è stato nominato
assessore nel giugno 2011. I fatti da Ella narrati risalgono ad epoche precedenti. Passi
per Berlusconi, ma vedere ovunque conflitti di interesse mi sembra esagerato.
Mi dica dott. Mazzeo, sa Ella chi fu il candidato al consiglio comunale sostenuto
elettoralmente, in termini di preferenze, dall’odierno assessore Sofia nella consultazione
del 2006 ?
Proprio il bancario Filiti, allora candidato (trombato) alla presidenza del civico
consesso.
E sa chi era il candidato sindaco di quella coalizione? Non ci crederà: il rag. Pietro
Bottiglieri, con il quale il Filiti – non Le sembra vero - ha condiviso una comune
battaglia politica, fino a qualche anno addietro.
Eh sì, fulgido esempio di coerenza il bancario Filiti!!!

*Circa i lavori di metanizzazione di cui parla il Filiti, eseguiti dalla ditta Sofia in
anni molto lontani, nulla posso dire. Ad ogni buon conto non comprendo l’attinenza con
la mia attuale o passata amministrazione, né con le amministrazioni ancora precedenti.
Peraltro, senza entrare nel merito della vicenda, secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia Bisognano, i fatti non sarebbero andati nel modo riportato dal
Filiti.
***
A proposito di foto, dott. Mazzeo, se verrà a trovarmi farà uno scoop sensazionale
che da, giornalista di razza, non potrà non apprezzare.
***
Risulta essere vero – finalmente! – che il sig. Antonio Calcò fratello del consigliere comunale Maria Calcò abbia prestato la sua opera a favore del Comune di Falcone, nel corso della passata legislatura ed, aggiungo, visto che Ella omette, nel rispetto
delle leggi vigenti.
E questo che vuol dire dott. Mazzeo. Chiarisca il Suo pensiero. Mi renda edotto dei
Suoi ragionamenti.

Le dico solo una cosa: la ditta Calcò ha lavorato, nella passata legislatura, perché
in possesso dei requisiti e delle certificazioni di legge. Ogni altra illazione e/o
insinuazione costituisce, sterile, inconducente, diffamatorio esercizio dialettico
La presenza del Consigliere Maria Calcò, in questa amministrazione, sotto il
profilo degli incarichi fiduciari, oggi, penalizza non poco la suddetta ditta, a cagione di
un codice etico che noi desideriamo rispettare.
Mi creda dott. Mazzeo, con le amministrazioni Cirella, sono finiti i tempi in cui parenti di amministratori - senza violare la legge - per carità -, percepivano incarichi
anche per svariate centinaia di milioni.
Venga dott. Mazzeo, venga a trovarmi, avrà nomi, date, cifre.
***
Capitolo opere pubbliche.
Ella così esordisce: a gettare ombre sulla gestione delle opere pubbliche ci sono
pure i collaboratori di giustizia. Seguono stralci di dichiarazioni rese dai suddetti
collaboranti.
Premessa: non si intende, minimamente, entrare nel merito delle dichiarazioni,
compito, questo demandato, esclusivamente, alla Autorità Giudiziaria.Però, mi lasci dire, dott. Mazzeo, affrontando l’argomento Ella tocca il fondo della
disinformazione, avendo trattato del problema mentre si occupava delle amministrazioni
Cirella, passata e presente.
Una evidente, palese, diffamatoria decontestualizzazione.
Sappia dott. Mazzeo che lo scrivente è stato eletto Sindaco, per la prima volta, nel
giugno 2006.
Lei sa, ed omette di riferire, che l’arco temporale indicato dai collaboratori è
abbastanza circoscritto e non supera, a leggere i giornali, l’anno 2003/2004.
Lei dott. Mazzeo, in maniera estremamente maliziosa, ha voluto associare il mio
nome, e le amministrazioni da me guidate, alla gestione delle opere pubbliche, di cui
parlano i collaboratori.
Prenda atto dott. Mazzeo che, nei periodi descritti, non ero io il Sindaco di
Falcone.
Per dovere di cronaca, sappia dott. Mazzeo, qualora ciò possa essere rilevante ai
fini della Sua inchiesta, che, a far data dal 27/11/2000 e fino all’11/6/2006, Sindaco di
Falcone è stato il sig. Salvatore Chiofalo, consigliere comunale di maggioranza era, tra
gli altri, il sig. Carmelo Cambria e, dal 15/4/2002, as-sessore ai LL PP il sig. Franco
Paratore. Gli ultimi due, come è noto, attuali componenti di Rinascita Falconese.
***
Alluvione.
Vede dott. Mazzeo sull’argomento, a suo tempo, ho ampiamente relazionato al sig.
Prefetto di Messina ed all’Assessorato Regionale Enti locali.
Se solo Ella mi avesse cercato, Le avrei consegnato copia dell’atto e dei numerosi
documenti ad esso allegati.
Alla luce delle contestazioni da Ella mosse, in questa sede, desidero precisare, al
fine di evitare malevoli interpretazioni:
a) il reclutamento delle ditte è avvenuto col sistema del “passa parola”, nel senso
che chiunque avesse conosciuto ditte e/o imprese, venne invitato a contattarle ed a farle
convergere sul territorio comunale per essere avviate, senza indugio alcuno, al lavoro,
come richiedeva la situazione emergenziale in corso, previa l’adozione dei provvedimenti
amministrativi di rito;

b) da subito e nei giorni successivi molte ditte e/o imprese si recarono nella
segreteria del COC, frattanto costituito, ove vennero censite ed avviate al lavoro, previe
le cautele di cui al successivo punto;.c) si stabilì, infatti, senza che alcuna norma di legge lo imponesse, e nonostante, si ribadisce, la gravissima emergenza in corso, che l’avviamento al lavoro doveva rimanere condizionato: 1) alla immediata sottoscrizione da parte della ditta e/o impresa di una dichiarazione attestante la regolarità della propria posizione contributiva,
l’inesistenza di carichi pendenti, l’assenza di impedimenti a contrarre con la Pubblica
amministrazione; 2) alla esibizione del certificato camerale con dicitura antimafia, pena
la revoca dell’incarico.

d) posso serenamente affermare dott. Mazzeo che una ricognizione all’ufficio
tecnico, già molto tempo addietro effettuata, mi consente di dire che tutte le ditte e/o
imprese, all’epoca operanti sul territorio, sottoscrissero la chiesta dichiarazione
sostitutiva e produssero il certificato camerale con dicitura antimafia.
E poi dott. Mazzeo, non Le sembra diffamatorio affermare che l’attuale
amministrazione nulla avrebbe fatto per impedire la liquidazione alla impresa Trifilò
delle somme richieste per gli interventi emergenziali?

Lei denigra dott. Mazzeo, essendoLe noto, al pari di Rinascita Falconese, che
l’amministrazione non effettua li-quidazioni di lavori, compito questo di competenza
dell’ufficio tecnico.
Posso, in verità, affermare, perché a conoscenza, che il Responsabile di Protezione
Civile attenzionò la problematica, non rinvenendo alcuna norma di legge che impedisse
il pagamento.
Non escludo dott. Mazzeo che anche l’Autorità Giudiziaria, a conoscenza dei fatti,
possa essere pervenuta ad analoghe conclusioni.
*
Per ciò che concerne l’impresa Siragusano posso dirLe, dott. Mazzeo, che questa è
l’unica ditta a non aver ricevuto un cent di €. dal Comune di Falcone per le proprie
prestazioni, non avendo prodotto, benché richiesti, i documenti di rito, prodromici alla
liquidazione.
*
Sappia, dott. Mazzeo che l’impresa Campanino, a parte la fase “patologica” dell’alluvione, non è stata mai destinataria di affidamenti durante le mie amministrazioni, in applicazione di quel codice etico che ritiene inopportuno conferire
incarichi fiduciari a parenti di consiglieri comunali.
*
In ultimo, è Ella al corrente dott. Mazzeo che, ai fini delle contenimento delle
spese, nella fase di quantificazione e liquidazione delle prestazioni alluvionali non è
stato applicato il prezziario regionale, ma praticati prezzi unitari di gran lunga inferiori?Venga dott. Mazzeo Le farò vedere tutti gli atti ed i documenti.
***
Ella dott. Mazzeo, nel colloquiare con i miei avversari, avrà certamente colto in
loro una totale, tenace, avversione nei miei confronti.
Non è che per caso questa irriducibile ostilità sia legata al mio modo di essere nel
privato ed alle scelte coraggiose operate come sindaco in oltre sei anni di amministrazione?
Forse pago per la mia storia personale, familiare, politica, poco incline a certe
logiche ed alle mode del tempo?
Forse pago l’aver assunto sempre, in qualunque circostanza, comportamenti
eticamente ineccepibili ?
Forse pago l’essermi schierato sempre, in ogni occasione, dalla parte delle Istituzioni?
Forse pago l’azzeramento della vecchia classe politica Falconese ?
Forse pago il rinnovamento dei metodi amministrativi?

Forse pago l’aver sempre operato nell’interesse, esclusivo, della gente e del territorio, ripudiando logiche clientelari e particolari?

Forse pago gli innumerevoli atti e provvedimenti volti ad elevare i livelli di legalità e trasparenza amministrativa ed impedire infiltrazione di ogni genere ?
Forse pago l’aver adottato, con delibera di Giunta Comunale n° 18 del 14/2/2007,
il protocollo di legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa” ?
Forse pago l’aver determinato, la costituzione degli albi delle imprese di fiducia?
Forse pago l’aver richiesto l’estensione della cd. informativa antimafia per gli
appalti di opere e lavori pubblici, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, per
qualunque importo a base d’asta ?

Forse pago l’aver disposto che: per tutte le procedure ad evidenza pubblica di
appalti di opere e lavori pubblici, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, a tutti i
partecipanti e/o aggiudicatari dovrà, obbligatoriamente essere richiesta, anche in
deroga ad espresse disposizioni di legge, la comunicazione antimafia (art. 3 D.P.R.
3/6/1998, n° 252), ovvero il certificato camerale con dicitura antimafia, qualunque sia
l’importo a base d’asta e previo inserimento di apposita clausola nei bandi di gara ?
Forse pago l’aver fatto obbligo di inserire in tutti i bandi di gara, qualunque sia l’importo degli stessi, le clausole di autotutela esplicitate nella circolare dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, n° 593, del 31/1/2006 ? ;Forse pago l’aver disposto, per l’affidamento di lavori, forniture e servizi in economia e/o d’urgenza e/o di somma urgenza, ferma la verifica dei requisiti di legge, l’obbligo di richiedere ai soggetti incaricati la comunicazione antimafia (art. 3 D.P.R.
3/6/1998, n° 252), ovvero il certificato camerale con dicitura antimafia, nonché di far
sottoscrivere le clausole di autotutela di cui al protocollo di legalità come richiamate
nella circolare dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, n° 593, del 31/1/2006 ?
Forse pago per aver ridotto a rango di evento eccezionale l’affidamento all’esterno, a liberi professionisti, degli incarichi di progettazione e direzione lavori?

Forse pago la decisione dell’amministrazione comunale, da tempo nota a tutti, di
costituirsi, per la prima volta nella storia del Comune, parte civile in un processo di
mafia?
Veda dott. Mazzeo, le infiltrazioni ed i condizionamenti si impediscono, soprattutto, adottando atti amministrativi efficaci, mirati;
Le chiacchiere e le magliette indossate per moda, mi creda, sono molto meno utili.
Diffidi dott. Mazzeo di chi sventola la bandiera dell’Antimafia, per meri interessi
di parte, per acquisire visibilità politica, per risolvere, con tale strumento, contrasti
paesani e\o personali.
***
A completamento della mia lunga lettera, Le chiedo, cosa mai avrebbe dovuto, e
potuto, porre in essere una Amministrazione Civica dinanzi ad un servizio giornalistico,
chiaramente di parte, pubblicato su siti-web anche di richiamo nazionale, in cui vengono
formulate tutta una serie di infamanti, false, accuse circa un alone di mafiosità che, da
almeno quarant’anni, tutto avvolgerebbe e insudicerebbe in questo Comune, coinvolgendo amministratori, presenti e passati, descritti come una sorta di banda del malaffare in
contatto costante con ambienti malavitosi?

Le chiedo, a fronte di tante inesattezze, omissioni, manipolazioni, cosa avrebbe
dovuto o potuto porre in essere la civica amministrazione per difendere il buon nome e
l’onorabilità dei suoi abitanti, dipinti come un branco di pecore senza alcuna dignità,
pronti a farsi intimidire ed a farsi estorcere il voto ?
Quali azioni avrebbe dovuto adottare un qualunque Sindaco che vede definire il
proprio paese “ una colonia di mafia”, se non utilizzare l’arma più civile e democratica
che esista, affinchè venga fatta piena luce ed accertata la verità?

Come si vuole fare chiarezza e spazzare via le nubi del dubbio e del sospetto?
Spettegolando su internet o affrontando la questione in una Aula giudiziaria?
Le amministrazioni passano, dott. Mazzeo, gli uomini politici esauriscono la loro
fase pubblica, ma il lerciume che è stato scaricato a piene mani, per scopi contingenti, per beghe politiche, per pura insaziabile sete di potere, su una cittadina e sui suoi abitanti, si ripercuoteranno per anni ed anni con risvolti negativi su una intera comunità.
Lei, purtroppo, si è reso complice, ci auguriamo inconsapevole, di questi novelli
savonarola che, bocciati senza appello dalle urne, si fanno alfieri, assolutamente non
credibili, di questa strumentale battaglia etica e mossi dalla voglia spasmodica di
poltrone, stanno trascinando il paese ed i suoi abitanti nell’immondizia, incuranti che ciò
causerà danni immensi per decenni a tutti noi, alla nostra città, ai nostri figli che in
essa, auguriamo, cresceranno, lavoreranno e vivranno.

Riconosca dr. Mazzeo la chiara, univoca volontà dell’Amministrazione che mi
onoro di guidare a non voler far passare sotto silenzio siffatte gravissime accuse, ma di
voler portare le stesse al cospetto dell’Autorità Giudiziaria, unico organo competente a
fare, finalmente, chiarezza sulle vicende da Ella sollevate.
Nessun bavaglio, nessuna limitazione del libero pensiero ma accensione dei
riflettori per dare la risonanza maggiore possibile alle problematiche evidenziate.
Chiudo dott. Mazzeo, certo che mi ospiterà sul Suo blog, rinnovandoLe l’invito a
visitare il nostro paese, il suo territorio, a conoscere i suoi abitanti, il Sindaco, gli
assessori, i consiglieri, a farsi un’idea SUA di chi siamo e di cosa vogliamo fare.
Cordialmente.

Il Sindaco di Falcone
Avv. Santi Cirella

Commenti

  1. Solo la conoscenza di fatti autorizza qualunque persone e/o giornalista al commento e/o al riporto di notiziecome buona etica professione richieda. Giusta la querela dell'amministrazione a difesa personale e dei cittadini onesti. Grazie Sindaco. Pasquale Bucolo

    RispondiElimina

Posta un commento

NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.