Strage di Capaci: l'impegno del MIM per onorare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la scorta

Valditara: grande e costante impegno del MIM per onorare le figure di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e della scorta. La scuola avamposto di legalità.  Le figure del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, barbaramente uccisi dalla mafia il 23 maggio di 32 anni fa, sono sacre per tutta l'Italia onesta e per bene e parimenti lo sono per questo Ministro e per l'intero Governo. Roma, 17 maggio 2024 -  Grazie al lavoro di tutto il Ministero dell’Istruzione e del Merito, e dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, è prevista un’ampia mobilitazione di studenti e insegnanti che parteciperanno in circa 5000 alle iniziative organizzate a Palermo per la commemorazione del giudice Falcone, di sua moglie e della scorta, per affermare, ancora una volta, che la Scuola è luogo privilegiato per l’educazione alla legalità e al contrasto delle mafie, baluardo dei principi di libertà e democrazia che sono a fondamento della nostra societ

CONIUGI PALERMITANI RIMASTI SENZA CASA PER MESI IN AUTO IN UN BENE CONFISCATO MA «ABUSIVI»

E’ la storia dei coniugi palermitani Rosalia Lucido e Antonio Dolcemascolo, rimasti senza casa Per mesi in auto, adesso in un bene confiscato ma «abusivi». L’associazione affidataria del bene, avendogli messo a disposizione l’immobile, ha sospeso le attività. I coniugi attendono, invano, che il Comune di Palermo trovi una sistemazione definitiva
Palermo, 19/10/2012  – Antonio Dolcemascolo, 33 anni, e Rosalia Lucido, 28,
sono due coniugi palermitani rimasti senza lavoro e senza casa. Per mesi
hanno vissuto in auto insieme ai figli.
Il loro disagio è stato raccontato qualche mese fa dai giornali, e a
raccogliere l’appello per trovare casa è stata Cecilia Dorangricchia,
presidente dell'associazione «L'Aquilone Onlus», un sodalizio che si occupa
dell’affido temporaneo di bambini.
I due coniugi hanno così trovato ospitalità in un bene confiscato alla
mafia in via Melendez 46 a Ciaculli, che la Dorangricchia ha avuto affidato
in qualità di Presidente dell’associazione «Aquilone Onlus».
Doveva essere una sistemazione temporanea nell’attesa che dal Comune
giungesse una soluzione, ma niente.

«Il nostro gesto di solidarietà – spiega Cecilia Dorangricchia – adesso è
diventato un problema. Avendo dato ospitalità a questa famiglia, non
possiamo utilizzare più la struttura, sospendendo di fatto le attività, che
consistono principalmente in progetti di affido temporaneo per bambini
provenienti dalle ex repubbliche sovietiche.
Ci troviamo nella situazione paradossale perché adesso siamo noi senza
una casa. Pensavo fosse una sistemazione di 20, 30 giorni, invece dal
Comune non è arrivata più alcuna risposta.
Tra l’altro, la famiglia in questo immobile risulta comunque “abusiva”, e
siamo stati sollecitati a far liberare i locali.
Possibile – mi chiedo – che si debba ricorrere sempre a gesti eclatanti
per avere attenzione ?
Possibile che il Comune non riesca a trovare una sistemazione dignitosa
a questa famiglia ?

Il Presidente dell’Associazione
Cecilia Dorangricchia

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