Concorso dirigenti scolastici: scelta la data del 23 maggio per precise esigenze tecniche e organizzative

Concorso per dirigenti scolastici del 23 maggio: precisazioni del Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione Roma, 17 maggio 2024 -  Il Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Mim chiarisce che la scelta di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici in data 23 maggio risponde a precise esigenze tecniche e organizzative legate, in particolar modo, alla disponibilità delle postazioni informatiche nelle scuole che sono sedi di svolgimento del concorso. Infatti, si sono dovute evitare le giornate del mese di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove INVALSI riferite alle classi terminali del primo e del secondo ciclo di istruzione e alle classi campione.   Detta scelta, che attiene alle autonome determinazioni della dirigenza preposta, non interferisce con la giornata di commemorazione del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta assassina

UROLOGIA IN PROVINCIA DI MESSINA: “30 POSTI PER 108 COMUNI MA SOLO IN CITTÀ”

Da Milazzo a Tusa non vi sono reparti di urologia, né presidi d’urgenza o prevenzione. L’urologia in provincia di Messina rischia così d’essere una illustre sconosciuta. Non rimane che rivolgersi al Policlinico o al Papardo: meno di 30 posti letto complessivamente per una provincia di 108 comuni. Nei giorni scorsi il prof. Veronesi a Palermo ha detto: “Servirà per bloccare i viaggi della speranza, ma soprattutto a far tornare in Sicilia tanti bravi medici costretti a lavorare nei centri di eccellenza del Nord”. Ma stando così le cose…
Messina, 11/03/2013  – “Potremmo dissacrare dicendo che ‘non sono più le prostate di una volta’ ma, in effetti, la carenza sembra essere preoccupante ed eccessiva. L’urologia - infatti - nella provincia di Messina rischia d’essere una illustre sconosciuta, considerato che gli ospedali di Milazzo, Barcellona P.G., Patti e Sant’Agata di Militello non dispongono di reparti specializzati e in alcuni casi di un reparto di urologia. Non rimane che rivolgersi agli ospedali di Messina, il Policlinico universitario e il Papardo, che dispongono invece di reparti specializzati". Ad affermarlo è Mimmo Mòllica, coordinatore provinciale del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia.

Al Policlinico universitario di Messina l’unità operativa complessa di urologia, diretta dal prof. Carlo Magno, dispone di 12 posti letto, articolati in 2 camere da 4 posti letto e in 4 camere da 2 posti letto. Il reparto di Urologia dell'Ospedale Papardo, che fa parte dell'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte di Messina, in località Sperone, diretto dal dott. Diego Celi, dispone di 14 posti letto di ricovero ordinario e di 2 per il day hospital. Ambulatorialmente gestisce un ambulatorio Urostomia. Meno di 30 posti letto complessivamente per una intera provincia di 108 comuni.

Per il resto la provincia di Messina, da Milazzo a Mistretta a Tusa non dispone di reparti di urologia, né di presidi d’urgenza o, ancora meno, di prevenzione”.

“Nei giorni scorsi - considera Mòllica - il prof. Umberto Veronesi a Palermo, per presentare la delegazione palermitana della Fondazione "Umberto Veronesi", coordinata dal prof. Vittorio Gebbia, direttore dell"unità operativa di Oncologia Medica e docente di Oncologia Medica presso l'Università di Palermo, ha affermato: “Servirà per bloccare i viaggi della speranza, migliorare la qualità delle cure e della diagnosi, ma soprattutto a far tornare in Sicilia tanti bravi medici costretti a lavorare nei centri di eccellenza del Nord per carenza di strutture specializzate”.

“Se l’incidenza di ipertrofia prostatica o peggio di cancro alla prostata è elevata pure in provincia di Messina, altrettanto congrua non è la distribuzione dei reparti negli ospedali di Messina e provincia. E così stando le cose i viaggi della speranza non possono dirsi ‘scongiurati’ per chi voglia prevenire o curarsi. Né sembra spianata la strada al rientro “in Sicilia dei tanti bravi medici costretti a lavorare nei centri di eccellenza del Nord per carenza di strutture specializzate” – conclude Mimmo Mòllica.

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