Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FAMILIARI VITTIME DI MAFIA: “NON ABBIAMO NOTIZIE DI CROCETTA, CERCHIAMO INTERLOCUTORE SERIO"

PALERMO, 25 GIU - “Dopo il sit-in di lunedì 17 giugno, il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, aveva promesso un appuntamento per venerdì scorso, poi rimandato a ieri. Per tutto il fine settimana abbiamo cercato di sapere a che ora avremmo potuto incontrarlo e alla fine ci è stato fatto sapere che non sarebbe stato possibile parlargli, se non oggi o domani. Fino a questo momento, però, non abbiamo avuto sue notizie. Evidentemente ha impegni più importanti cui dedicarsi.
Ad ogni modo si è dimostrato poco affidabile e a questo punto riteniamo di doverci rivolgere a un interlocutore più serio. Facciamo appello al vice-ministro dell’Interno Filippo Bubbico. Gli chiediamo di ricevere una delegazione di familiari di vittime innocenti della mafia e vittime del dovere”.

E’ il testo di una nota diffusa da Chicco Alfano (Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia), Angelo Cellura (vicepresidente dell’Assocazione Fervicredo) e Giuseppe Ciminnisi.

“Chiediamo di poter dialogare per trovare soluzioni condivise alla vicenda che vede vittima di una palese ingiustizia Milly Giaccone, figlia del medico palermitano ucciso nel 1982 e per mettere fine alle deprecabili differenze tra vittime di mafia, vittime del terrorismo e vittime del dovere” hanno concluso.

Commenti