Erich Priebke, l'ex ufficiale delle SS condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, oggi compie 100 anni, mentre sotto casa sua a Roma si tiene un sit in organizzato dell'associazione Dreyfus e da membri della comunità ebraica romana. Un giovane che si ritiene possa essere un parente dell'ufficiale nazista (come indicato dai manifestanti) teneva una bottiglia di champagne con sè sotto casa di Priebke. C'è stato unoo "scontro" e alcuni manifestanti gli hanno urlato "assassino"
Roma, 29/07/2013 - "Il compleanno di Erik Priebke è il compleanno infame di un criminale feroce. È preoccupante che ci sia ancora chi banalizza il male, qualcuno che voglia "semplicemente" festeggiare il centesimo compleanno di un signore qualsiasi. Sel vuole ricordare tutti quelli che i loro compleanni li hanno conclusi per sempre quel giorno di marzo di tanti anni fa". Così si legge sulla
pagina fan ufficiale di Sinistra Ecologia Libertà, di cui è portavoce nazionale Nichi Vendola.
Oggi Erich Priebke, l'ex ufficiale delle SS condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, compie 100 anni". Momenti di tensione a Roma nel corso del sit in. Come riporta l'agenzia Ansa, sotto casa di Erik Priebke a Roma. Un ragazzo, indicato dai manifestanti come un parente del capitano delle Ss, si è presentato con una bottiglia di champagne sotto l'abitazione. Il giovane ha avuto uno "scontro" con una manifestante e ha tentato di colpirla. A quel punto è stato aggredito da alcuni manifestanti che gli hanno urlato "assassino". E' dovuta intervenire al polizia che ha caricato il giovane su una volante sottraendolo ai manifestanti.
Intervistato dall'Ansa il legale di Priebke ha così risposto:
«Lei sa che domani ci sarà un sit in di protesta qui in zona, contro il suo assisitito…»?
«Si ho letto… ho letto…»
«Che cosa ne pensa? Cosa vuole dire a queste persone?»
«Che non me ne fotte un cazzo: questo è quello che penso. Proprio non me ne frega niente… tutto qua… Continuino a fare i sit in di protesta, chi se ne frega. … è un pretesto… benissimo… La cosa non cambia, pentito, non pentito, la cosa non cambia. A queste cose già abbiamo risposto da anni. Il signor Priebke ha letto una lettera di cordoglio per i parenti delle vittime, ha dichiarato che lui era vicino alla loro sofferenza… Tutto qua. E però ha spiegato che non poteva fare a meno di eseguire quell’ordine e basta, tutto qua. Ma come tutti gli altri in guerra, ha ammazzato come tutti, insomma…»
«Lei domani sarà qui»?
«Si»
«Festeggerete a modo vostro»?
«Si, si… Beh, io, ovviamente… Il signor Priebke è una persona che va sostenuta perché è un perseguitato. Quindi io lo festeggio tutti i giorni, in questo senso, quindi non c’è problema…»
**_m_m_*
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