Ponte sullo Stretto: "Opera faraonica dal sapore coloniale"

Ponte sullo Stretto, Leoluca Orlando, candidato alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a 24 Mattino su Radio 24: Opera faraonica dal sapore coloniale  14/05/2024 - “14 miliardi per realizzare un'opera che tecnicamente non è realizzabile, che massacra l'ambiente non soltanto quello geografico ma anche quello umano con intere deportazione di migliaia di famiglie. Un’opera che insiste per una parte, quella calabrese, sulla falda sismica essendo la zona di Messina esposta ai terremoti. 14 miliardi per un'opera faraonica che sembra un'opera coloniale. Alla Calabria e alla Sicilia si dà una grandissima opera che non si riuscirà mai a realizzare e che impegna 14 miliardi dei quali se ne spenderanno due o tre miliardi soltanto per pagare qualche progettista scelto probabilmente da qualche politico compiacente. Immaginiamo 14 miliardi collocati nel clima del porto di Genova!  È ammissibile che si attrae l'attenzione su quest'opera faraonica dal sapore coloniale e poi

PARENTOPOLI SICILIA: LA DIFFERENZA TRA IL DIRE E IL FARE: FORSE DECADE IL DDL IN COMMISSIONE ARS

Palermo, 31/07/2013 - "Mostrando ancora una volta la grande differenza fra il dire e il fare, il Governo non si è oggi presentato ai lavori della I Commissione dell'ARS che avrebbe dovuto mettere fine alla discussione del DDL contro parentopoli. La Commissione non ha potuto che prenderne atto, rimandando ancora una volta il tutto e determinando forse la morte del provvedimento".
Lo dichiara Vincenzo Figuccia, vice presidente del Gruppo del PdS-MpA all'ARS che ha oggi partecipato ai lavori della Commissione Affari Istituzionali dell'Assemblea.

"Se qualcuno aveva ancora dubbi, oggi si è finalmente e definitivamente chiarito che il Governo, dopo tanto baccano e tanti annunci, vuole lasciare le cose come stanno, senza alcuna norma per limitare parentopoli e amiciopoli. Anzi, se possibile, farà di tutto per allentare le già precarie maglie."

"Nei giorni scorsi - ricorda Figuccia - avevamo presentato proposte semplici e chiare: divieto di affidare incarichi a parenti; obbligo di attingere per gli incarichi a degli Albi di persone con competenze, curricula ed esperienze specifiche per settore; obbligo di scelta dei Revisori dei Conti con il metodo del sorteggio e sulla base di un Albo. Evidentemente però queste proposte erano talmente semplici e chiare che qualcuno, a partire dal Governatore e dai suoi accoliti, non avrebbe potuto respingerle senza perdere la faccia.

Allora l'escamotage apparentemente tecnico del rinvio in Commissione prima e dell'assenza del Governo dopo, si mostrano per quello che sono: evitare che l'Assemblea approvi qualsiasi norma per mettere ordine nella giungla delle nomine e continuare invece ad andare avanti senza alcun controllo parlamentare."

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