Danni da incendi in Sicilia: Irfis pubblica avviso da 2,9 milioni

Danni da incendi, Irfis pubblica avviso da 2,9 milioni. I n pubblicazione oggi da Irfis FinSicilia l’avviso pubblico per contributi straordinari per i danni causati dagli incendi della scorsa estate.   16/05/2024 - Si tratta di una misura da 2,9 milioni di euro destinata a quanti hanno subito danni al patrimonio immobiliare e mobiliare a seguito dell’ondata di calore e degli incendi che hanno interessato, a partire dal 23 luglio 2023, le province di Catania, Messina, Palermo e Trapani e per i quali è stata emanata una apposita ordinanza del capo della protezione civile (la 1078 del 13 marzo 2024). Grazie al decreto della Regione (n. 31/2024 del 9.4.2024), è stato costituito, mediante incremento del Fondo Sicilia, un plafond destinato alla concessione dei contributi d’importo pari a 2,9 milioni di euro. Irfis – FinSicilia S.p.A. è stata incaricata di gestire le relative agevolazioni. Per accedere al contributo è necessario, tra l’altro, essere proprietari dei beni e avere denunciato pri

TINDARI FESTIVAL: “SOGNO D’AMORE UBRIACO”, LA SPERANZA TRADITA CON CAPOVOLGIMENTO ANAGRAFICO

Tindari, 17/08/2013 - Una particolare rivisitazione di Otello di William Shakespeare fatta da Angelo Campolo arriva oggi, sabato 17 agosto alle ore 21,30 al teatro antico di Tindari. “Sogno d’amore ubriaco” con Angelo Campolo, Federica De Cola, Annibale Pavone, Margherita Smedile e Tino Calabrò racconterà la speranza tradita con un’interessante capovolgimento anagrafico dei due protagonisti del dramma di Shakespeare, Iago ed Otello.
“Nel testo originario – ha spiegato Angelo Campolo - il Moro di Venezia è un uomo maturo e il suo vile alfiere ha 28 anni. Immaginare il contrario ha aperto tante e interessanti strade per un diverso punto di vista sull'opera a cominciare dal contrasto giovani - adulti che in controluce ci racconta anche un possibile conflitto tra figli e “cattivi” genitori.

Lo spettacolo nasce dal desiderio di utilizzare la poetica del testo shakespeariano per raccontare una speranza tradita che crediamo sia l'argomento che brucia il nostro tempo. Il centro del nostro conflitto generazionale. Un conflitto che non si manifesta più sul piano della ribellione dei figli nei confronti dei padri, come è stato fino a non molto tempo fa, ma che al contrario paradossalmente “riunisce” padri e figli in un confronto spesso disperato che si svolge sopra le macerie di un modello di vita che non ha più funzionato. Oggi i ragazzi vivono di speranza e hanno solo quest'arma per non cadere nel baratro della disperazione rispetto ad un futuro che appare buio e incerto. Ci è stato consegnato un mondo in cui le regole ritenute vincenti hanno mostrato la loro natura ingannevole, egoista, incapace di lungimiranza e solidarietà”.

Da un lato Otello, Desdemona e Cassio, triangolo di gioventù e belle speranze, dall'altro la coppia Iago/Emilia, eterni secondi, cinici e disillusi. Se Otello è un ragazzo innamorato, fiero di sé, totalmente fiducioso verso gli altri, Iago, segnato dagli anni e dalle sconfitte (la mancata nomina a luogotenente, il matrimonio violento e amaro con la moglie Emilia), appare come una sorta di mentore, di padre esperto, buono solo in apparenza, dispensatore di malefici insegnamenti travestiti da lezioni di vita.

La dinamica dello svolgersi degli eventi si basa tutta sul fatto che Iago fa leva sulle debolezze dei giovani che ha intorno. Cassio è l'amico di Otello che si sente totalmente inadeguato rispetto al ruolo che gli è stato affidato. E così Otello e Desdemona, nel delicato passaggio dall'adolescenza al mondo adulto, scopriranno la parte di sé più fragile che diventerà bersaglio per il piano di Iago.
“Spingerci - a “capovolgere” anagraficamente Iago e Otello e ad innestare sulle parole di Shakespeare una drammaturgia originale - ha concluso Campolo - è la strada che cerchiamo di percorrere per andare fino in fondo nel racconto di una speranza tradita, di un amore ucciso sul nascere, di una sconfitta dei modelli patriarcali sulla forza e la determinazione delle donne, di un approdo che non si compie mai”.



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