Concorso dirigenti scolastici: scelta la data del 23 maggio per precise esigenze tecniche e organizzative

Concorso per dirigenti scolastici del 23 maggio: precisazioni del Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione Roma, 17 maggio 2024 -  Il Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Mim chiarisce che la scelta di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici in data 23 maggio risponde a precise esigenze tecniche e organizzative legate, in particolar modo, alla disponibilità delle postazioni informatiche nelle scuole che sono sedi di svolgimento del concorso. Infatti, si sono dovute evitare le giornate del mese di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove INVALSI riferite alle classi terminali del primo e del secondo ciclo di istruzione e alle classi campione.   Detta scelta, che attiene alle autonome determinazioni della dirigenza preposta, non interferisce con la giornata di commemorazione del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta assassina

CAMARO TERZA TAPPA DEL VIAGGIO DEI “POPOLARI IN MOVIMENTO” NELLE PERIFERIE DI MESSINA

Terza tappa del cammino dei “Popolari in Movimento” a soli dieci giorni dal loro esordio: Camaro
Messina, 11/09/2013 - L’incontro con i cittadini è avvenuto nei locali del Circolo Cameris, messi a disposizione da Angela Rizzo, attiva sostenitrice del Movimento, che ha anche introdotto i lavori dicendo: ”L’idea di questi incontri itineranti per i quartieri e le periferie di Messina e per la Provincia è stata di
Giovanni Frazzica, fondatore del gruppo “I Popolari in Movimento”, con i quali cerca di rendere attuali gli ideali sturziani di cui oggi sentiamo il bisogno che portino a far riflettere coloro che hanno fatto scempio della parola Politica. Abbiamo assistito in questi anni ad un progressivo degrado e abbandono delle nostre periferie che si è associato a un imbarbarimento e decadimento della politica, mentre i cittadini sono stati costretti a rimanere soggetti passivi. Questo stato di cose mi ricorda "Aspettando Godot" la famosa opera del "teatro dell'assurdo".

I “Popolari in Movimento” vogliono scuotere le coscienze e riprendere quel colloquio con la gente ormai da troppo tempo sospeso, invitano i cittadini a riflettere per poter costruire un domani da protagonisti, senza dipendere, ma, al contrario, condizionando coloro che gestiscono la cosa pubblica”. Giuseppe Pracanica ha iniziato la sua relazione dicendo:”Abbiamo affrontato la problematica situazione delle periferie messinesi cercando di individuare le necessarie misure di contrasto e di prevenzione coinvolgendo la Scuola, la Chiesa, il privato sociale e la popolazione residente. Una prima considerazione, senz’altro positiva, è che i cittadini di Camaro sono molto più capaci a tessere un effettivo tessuto solidaristico rispetto ad analoghe realtà del Centro-Nord, a cui, tuttavia, non corrisponde una altrettanta visibilità sociale, specie nel momento delle decisioni che, ancor oggi, vengono calate dall’alto.

Tuttavia anche a Camaro esistono forme di disagio che sono proprie delle aree periferiche: cioè povertà, emarginazione, discriminazione, mancanza di speranza nel futuro nei giovani, squallore, abbandono, a cui si aggiunge una forte correlazione tra insicurezza e degrado urbano, relativo agli spazi pubblici, all’edilizia, alla mancata riqualificazione delle aree militari dismesse, alla carente gestione delle riqualificazioni, ben poche, fin qui operate ed inoltre non esistono, come in altre realtà, “patti di solidarietà e legalità”, cioè tentativi di sperimentare una effettiva collaborazione tra pubblico e privato sociale; non “portierato sociale”, esperienza di sostegno e di collegamento per fasce disagiate della popolazione negli insediamenti di edilizia popolare; non “contratti di quartiere”, strumenti atti a implementare progetti di recupero urbano (edilizio e sociale) in presenza di un diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano e da carenze di servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo.

Numerose sono state le nostre iniziative che hanno visto come protagonisti la società civile nelle sue diverse e generose articolazioni del privato sociale e del volontariato, esempio significativo è l’attività che hanno svolto e svolgono quotidianamente l’Associazione Cameris, CittadinanzAttiva Messina Sud ed Umanesimo e Solidarietà Camaro, la scuola – vero e proprio “punto luce”, specie per la presenza della preside Maria Muscherà ed anche le parrocchie, guidate da mons. Antonino Cento, da mons. Tonino Caminiti, da mons. Francesco De Domenico, dal sac. Giuseppe Brancato, per il ruolo di frontiera che hanno svolto e che tuttora svolgono.

Ed è a queste presenze, Chiesa, Scuola, Volontariato Sociale, ma soprattutto cittadini, che ci siamo rivolti per invitarli a partecipare, come protagonisti, alla battaglia tesa alla riappropriazione delle aree militari e ferroviarie dismesse, che possono trasformarsi in luoghi di aggregazione o di altre iniziative che la collettività locale vorrà individuare autonomamente”. “In un incontro –ha detto Pracanica in conclusione – abbiamo illustrarto un progetto di riutilizzo della tratta Villafranca-Gesso-Camaro-Gazzi nella parte che interessa Camaro parlando anche del bosco di Camaro e del Parco dei Peloritani e condotto un momento di riflessione sul tema “Chiesa e Democrazia” alla luce della Dottrina della Chiesa. Ci siamo anche occupati di “sport e disabili” per tentare di aiutare soggetti sfortunati e le loro famiglie a trovare momenti aggregazione nel massimo spirito di rispetto e solidarietà.

Ora vogliamo esportare tale esperienza in un’altra realtà difficile: il rione Giostra-Ritiro”. Tra i numerosi partecipanti Andrea Cucinotta, Vice-Presidente regionale di CittadinanzAttiva. Concludendo i lavori Giovanni Frazzica ha detto:”Abbiamo scelto Camaro come primo appuntamento nelle periferie che intendiamo visitare perché lo consideriamo un luogo emblematico immerso in forti problematiche, ma in cui la popolazione ha saputo organizzarsi è reagire. Non possiamo parlare di battaglia vinta, ma di percorso iniziato e nei tanti incontri che andremo a fare nelle diverse periferie cittadine e della provincia, dove a volte ci sono interi paesi che si sentono abbandonati, a qualcuno potremo dire: organizzatevi, reagite, fate come hanno fatto a Camaro”.

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