Ospedali: posti letto, offerta minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia

ISTAT. CONDIZIONI DI SALUTE E OFFERTA SANITARIA NELLE CITTÀ METROPOLITANE. Cagliari è il comune con la maggiore dotazione di posti letto ordinari e in day hospital per abitante (13,4 per 1.000). I comuni di Bari e di Catania. Reggio Calabria e Genova invece sono i comuni con la minore disponibilità di posti letto. La dotazione di posti letto ospedalieri è invece minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia   21/05/2024 - A Roma la maggiore concentrazione: ogni 100 posti letto del Lazio, quasi 82 sono offerti da strutture ospedaliere ubicate nel territorio metropolitano di Roma. Nella città metropolitana di Genova sono localizzati il 63% dei posti letto della Liguria, così come nei territori metropolitani di Torino e di Napoli si concentra circa la metà della disponibilità dei posti del Piemonte e della Campania.  La dotazione di posti letto ospedalieri è invece minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia che sono sede, rispettivamente, di 16 e di 18 posti let

CROCETTA: "CHE FINE FARA' QUESTO NOSTRO POVERO PAESE, SARA' IL BARATRO PROSSIMO VENTURO"

22/09/2013 - Nel nuovo Pizzino n. 7, intitolato Il Baratro, Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, scrive: "Il disastro? Che fine farà questo nostro povero Paese avviluppato nelle polemiche della guerra di tutti contro tutti: destra, sinistra, centro, all'interno della destra, della sinistra e del centro. Mentre l'economia, a pezzi, nel momento stesso in cui si annuncia un barlume di speranza viene annientata dai giochetti della politica. Appena c'è un miglioramento dello spread e una inversione di tendenza sul Pil la polemica è ancora più forte come se ce l'avessimo già fatta.
L'economia internazionale e politica ci avvertono: attenti, attenti perchè è facile ripiombare nel baratro.

Cosi Enrico Letta si vede attaccato da tutti i fronti. Un Governo che in pochi mesi riesce a dare risposte deve essere sacrificato in nome della sentenza su Berlusconi o in nome del congresso del Pd. Nella valutazione della politica italiana gli interessi del Paese ci sono o no? ed emerge questo spaccato della politica di tutti anche di chi non ha consentito si creasse un governo alternativo in nome del movimentismo. Esce fuori una "Italietta" che forse non ce la farà o chissà forse, con uno scatto di orgoglio, ce la farà e io, in realtà, sono sicuro che ce la farà. Ed anche in Sicilia abbiamo iniziato a fare il risanamento del bilancio, i processi di riforma, la battaglia per il lavoro, l'
utilizzo dei fondi europei, la lotta al malaffare.

Rischiavamo fino a qual mese fa il fallimento finanziario, “il default”, e persino il commissariamento. Appena iniziamo a riprenderci immediatamente arrivano le fibrillazioni del sistema, non si pensa alle conseguenze delle parole, non si pensa che gli investitori internazionali guardano al livello di stabilità di un Paese. Non si pensa che la Sicilia è un pezzo importante dell'Italia e dell'Europa e che la valutazione del "rating" siciliano incide su quello dell'Italia. La Sicilia rischiava una situazione greca che abbiamo evitato. Questo non fa parte del dibattito politico. Il dibattito politico si occupa di altro. Allora faccio un appello alla riflessione, lo chiede la storia. Il baratro prossimo venturo?". Questo il contenuto del più recente 'pizzino' del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta.

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