Ponte sullo Stretto: "Opera faraonica dal sapore coloniale"

Ponte sullo Stretto, Leoluca Orlando, candidato alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a 24 Mattino su Radio 24: Opera faraonica dal sapore coloniale  14/05/2024 - “14 miliardi per realizzare un'opera che tecnicamente non è realizzabile, che massacra l'ambiente non soltanto quello geografico ma anche quello umano con intere deportazione di migliaia di famiglie. Un’opera che insiste per una parte, quella calabrese, sulla falda sismica essendo la zona di Messina esposta ai terremoti. 14 miliardi per un'opera faraonica che sembra un'opera coloniale. Alla Calabria e alla Sicilia si dà una grandissima opera che non si riuscirà mai a realizzare e che impegna 14 miliardi dei quali se ne spenderanno due o tre miliardi soltanto per pagare qualche progettista scelto probabilmente da qualche politico compiacente. Immaginiamo 14 miliardi collocati nel clima del porto di Genova!  È ammissibile che si attrae l'attenzione su quest'opera faraonica dal sapore coloniale e poi

BIODIESEL SPERIMENTALE: RISULTATI POSITIVI PER L’UTILIZZO SU TRATTORI

Ragusa, 16/10/2013 - Un’alternativa ecosostenibile al normale carburante agricolo è possibile anche in Sicilia, ottenendo un risparmio sui costi normalmente sostenuti. La conferma è arrivata stamani al termine della prima prova, avvenuta in provincia di Ragusa, di utilizzo di biodiesel ricavato dalla spremitura di semi di colza e lino prodotti sperimentalmente in alcuni campi di aziende iblee.
Si raggiunge in questo modo l’obiettivo del progetto “Energie Naturali”, ammesso a finanziamento con D.D.G. n. 1050 del 22/08/2011 ai sensi del PSR Sicilia 2007-2013 Mis.124 - 1° sottofase e con organismo capofila Prosea. Finora sono stati prodotti 64 quintali di eco-carburante (6.500 litri di olio vegetale) ottenuto dalla spremitura dei semi prodotti su 8 ettari di terreno all’interno di quattro aziende pilota che adesso potranno utilizzare il biodiesel per uso interno. A conti fatti, per ogni litro di biodiesel utilizzato, si ottiene il risparmio di circa il 40% rispetto al normale costo del carburante diesel agricolo. Stamani la prova di utilizzo su un trattore messo a disposizione da Tuttagricoltura, è stata condotta all’interno dei campi della Soat di Santa Croce Camerina (una seconda prova è prevista per venerdì 18 ottobre alle ore 11 presso la Soat di Ispica in contrada Rio Favara).
“E’ andata benissimo – spiega Franco Celestre, agronomo di Prosea, organismo capofila del progetto – Il mezzo agricolo ha utilizzato senza alcun problema di natura pratica il biodiesel che abbiamo inserito e che era frutto della spremitura dei semi di colza coltivati nei campi iblei all’interno delle aziende che hanno aderito sperimentalmente al progetto. Il biocombustibile può dunque essere utilizzato a pieno titolo per la trazione dei mezzi agricoli e oggi alla Soat di Santa Croce Camerina abbiamo avuto la prova tangibile. Questo apre a nuove prospettive potendo così contare su un carburante ecosostenibile e che nei fatti non è inquinante perché di origine vegetale. Insomma riusciamo a produrre energia pulita e a creare una valida alternativa anche per la produzione delle aziende agricole”.

Le prospettive che si aprono sono dunque molto ampie e permettono anche alle imprese di poter creare combustibile ecosostenibile per i propri mezzi agricoli. In futuro si potrà pensare anche ad una vendita esterna. “E’ un’ipotesi a cui si potrà lavorare in futuro – spiega l’agronomo Giorgio Gurrieri – Per la vendita di carburante bio è necessario sottoporre l’olio vegetale ottenuto al processo di trans-esterificazione che permette di sostituire le molecole di glicerina con quelle di alcool. Per le finalità scientifiche e divulgative del progetto è stato invece possibile evitare questo passaggio e dunque procedere all’uso del biocarburante con una miscela parziale di gasolio. Abbiamo in ogni caso compreso che è possibile procedere alla creazione di un eco-carburante anche in provincia di Ragusa. Secondo i nostri calcoli è possibile ipotizzare una buona remunerazione economica per le aziende agricole che decideranno di convertire alcune delle proprie produzioni inserendo soprattutto la colza”.


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