Ponte sullo Stretto: "Opera faraonica dal sapore coloniale"

Ponte sullo Stretto, Leoluca Orlando, candidato alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a 24 Mattino su Radio 24: Opera faraonica dal sapore coloniale  14/05/2024 - “14 miliardi per realizzare un'opera che tecnicamente non è realizzabile, che massacra l'ambiente non soltanto quello geografico ma anche quello umano con intere deportazione di migliaia di famiglie. Un’opera che insiste per una parte, quella calabrese, sulla falda sismica essendo la zona di Messina esposta ai terremoti. 14 miliardi per un'opera faraonica che sembra un'opera coloniale. Alla Calabria e alla Sicilia si dà una grandissima opera che non si riuscirà mai a realizzare e che impegna 14 miliardi dei quali se ne spenderanno due o tre miliardi soltanto per pagare qualche progettista scelto probabilmente da qualche politico compiacente. Immaginiamo 14 miliardi collocati nel clima del porto di Genova!  È ammissibile che si attrae l'attenzione su quest'opera faraonica dal sapore coloniale e poi

FORMAZIONE, ‘OPERAZIONE PANDORA’: A CATANIA STRONCATO GIRO DA 9 MILIONI DI EURO, ARRESTI ECCELLENTI E SEQUESTRO DI BENI PER 3 MILIONI

Catania, 14/10/2013 – E’ stata denominata ‘Operazione Pandora’ quella che ha portato all’arresto di Giuseppe Saffo, noto gestore di lidi balneari, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Emigranti. Oltre a Saffo, a finire in manette sono stati Francesco Cavallaro, il nipote, direttore generale dell’Istituto Ricerche e Applicazioni Psicologiche e Sociologiche; agli arresti domiciliari sono stati destinati Rosa Maria Trovato, impiegata dell’ufficio provinciale del lavoro, Manuela Nociforo, Eleonora Viscuso, Concetta Cavallaro, Biagio La Fata e Giuseppe Bartolotta.
Un affare di proporzioni impressionanti nel settore della formazione professionale a Catania, del quale Giuseppe Saffo sarebbe il deus ex machina, assieme ad una pletora di amici e parenti, tutti quanti invischiati in questa torbida vicenda, che la Guardia di Finanza di Catania ha stroncato dopo un lavoro certosino.

52 le persone denunciate, oltre a 4 enti di formazione, società di comodo e personaggi ritenuti inappuntabili e che contano. Nell’operazione Pandora risultano 'incriminati' 115 progetti professionali; eseguito il sequestro preventivo di 3 milioni e settecentomila euro, mentre la frode ammonterebbe complessivamente a 9 milioni di euro.

”Gli arresti di oggi effettuati a Catania su richiesta della Guardia di Finanza e del procuratore Gennaro, - ha detto il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta -  rivelano l'esistenza di un mondo di colletti bianchi protesi all'accaparramento illecito della risorse pubbliche. Tale mondo è stato coperto e qualche volta rappresentato da una parte consistente del sistema politico siciliano, che ha fatto anche gli affari con tale sistema deviato. Viene fuori il ruolo di qualche funzionario della Regione e di parenti eccellenti di politici, nello schema classico che troviamo in tutta la formazione: fatture false a fronte di servizi inesistenti e a volte anche di alunni inesistenti."

"Ormai sono pochi gli enti che si salvano dagli scandali -  ha proseguito il presidente Crocetta - ed è l'ora di ripensare concretamente a un nuovo sistema di formazione che faccia a meno degli enti privati, che non solo effettuano i servizi a costi molto più alti di quanto costerebbero direttamente alla Regione, ma forniscono spesso una qualità dei corsi assolutamente inaccettabile."

"La Regione - ha concluso il governatore Crocetta - sarà ancora più dura nei confronti di coloro che sbagliano o hanno sbagliato, ritenendo che i soldi dei siciliani debbano essere spesi per il popolo siciliano e non finanziare le clientele della politica. Su questo tema noi abbiamo aperto uno scontro sin dall'inizio che sta portando a fare chiarezza e pulizia. Verificheremo anche i comportamenti che hanno avuto i funzionari e i dirigenti sulla vicenda denunciata dalla procura di Catania, ma ritengo che con altrettanta immediatezza bisogna attivare la procedura di sospensione dell'accreditamento degli enti e del personale regionale coinvolti. Intanto grazie ai magistrati per il loro splendido lavoro e grazie alle forze dell'ordine di Catania,con cui siamo sempre pronti a collaborare, fornendo ogni documentazione necessaria”.

"Le frodi perpetrate ai danni dello Stato e dell’Unione Europea per mezzo dei corsi di formazione professionale sono ormai prassi criminale, che va combattuta in maniera decisa e costante non solo dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, ma anche dalla buona politica e dai cittadini onesti” dice Sonia Alfano, presidente della Commissione CRIM (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) del Parlamento Europeo. “Il fenomeno - prosegue - è ampiamente diffuso e sembra essersi fatto ‘sistema criminale’: potremmo definirlo ‘mafia della formazione professionale’”.

Le indagini, secondo quanto raccontato dagli organi di stampa, hanno interessato anche un funzionario regionale in servizio all’ispettorato provinciale del lavoro, che avrebbe revisionato i rendiconti degli enti coinvolti, in cambio di incarichi ai propri congiunti negli enti stessi: “Anche questo, purtroppo - sottolinea Alfano - è un fatto tanto squallido quanto comune. Ringrazio la Guardia di Finanza ed il procuratore Giovanni Salvi per il lavoro portato avanti - aggiunge - nella speranza di poter vedere in Sicilia un cambiamento che sia prima di tutto culturale: il mondo della formazione professionale, che dovrebbe essere fucina di speranze per il futuro - conclude - appare oggi solo e soltanto come lo strumento per raccattare consensi politici, arricchirsi illecitamente sulle spalle dei contribuenti e mettere in pratica sporchi giochi di potere”.

“L'operazione della Procura e della Guardia di finanza di Catania conferma che il settore della formazione professionale in Sicilia è compremesso. Un vero e proprio scandalo fatto di arricchimenti, collusioni con la politica e con pezzi della Regione”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia.

“È vero – aggiunge – è una 'Pandora' che ci consegna una formazione al servizio dell'intermediazione burocratico-clientelare e affaristico-politica, piuttosto che una formazione al servizio dei giovani e delle attività produttive. Hanno fatto bene il presidente Crocetta e l'assessore Scilabra a fare saltare, sin dall'inizio, il tappo e a iniziare una rivoluzione senza precedenti. Dopo la Procura di Messina anche quella di Catania conferma che ci avevano visto giusto”.

“Adesso – conclude Lumia – la politica non deve più tergiversare, i partiti devono avere il coraggio di guardarsi dentro e, in Assemblea regionale, mettere all'ordine del giorno quelle riforme che possono finalmente cancellare il marciume e organizzare una moderna, sobria e qualificata formazione in grado di rispondere realmente alle necessità professionali del mercato del lavoro”.

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