Autonomia differenziata: incontri in Sicilia e a Milazzo, “rischia di spaccare l'Italia”

Autonomia differenziata.  Fico e Di Paola (M5S), sei incontri in Sicilia, domenica e lunedì, per parlare di autonomia differenziata “che rischia di spaccare l'Italia” 20/04/2024 - Sei incontri in appena due giorni per parlare di autonomia differenziata, “la riforma scellerata che rischia di spaccare l'Italia”. È il mini tour che l'ex presidente della Camera Roberto Fico, farà in Sicilia domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi assieme al coordinatore regionale M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola, per illustrare i contraccolpi del ddl Calderoli. "L'autonomia differenziata - dice Fico - sarebbe uno schiaffo insopportabile al Sud, aumenterebbe i divari che già esistono e danneggerebbe la struttura istituzionale del Paese. E' un disegno scellerato che mira a spaccare l'Italia. In questi mesi sto girando l'Italia per parlare dei rischi dell'autonomia voluta da Calderoli ed è importante parlarne anche in Sicilia". “Di questa riforma che rischia avere

FORMAZIONE PROFESSIONALE IN SICILIA COME ATTIVITÀ CRIMINALE

Palermo, 26/10/2013 - Per capire cosa è stata la Formazione professionale affidata ai privati in Sicilia, bisogna partire da alcuni numeri: a 400 Enti di Formazione Professionale sono stati attribuiti ogni anno 260 milioni di euro, pari a 650.000 euro a Centro in media. Alle 900 scuole statali siciliane sono stati attribuiti 32 milioni di euro, pari a 36.000 euro per scuola in media. I CFP hanno assunto 7.500 dipendenti senza concorso pubblico per un costo gravante prima sulla Regione e poi sui Fondi Europei di 206 milioni annui. Le Procure Siciliane hanno accertato l’esistenza di 200 corsi fantasma e di 140 milioni andati in fumo, in un contesto di “controlli impossibili”.
Le Forze dell’ordine hanno trovato numerosi registri di corsi con firme false di studenti fantasma, firme naturalmente falsificate col consenso dei dipendenti e dei docenti.

Nonostante fosse prescritto il numero minimo di 20 alunni per corso, la Magistratura ha verificato che settanta corsi con meno di cinque allievi sono costati alla Regione 3,1 milioni di euro. A Catania, dove la Magistratura ha operato 10 arresti, 1,5 milioni sono serviti a pagare dipendenti immaginari. Tra i dipendenti figurano la moglie e la cognata del Governatore Lombardo. Sempre a Catania la Guardia di Finanza ha accusato Anfe, Iraps, Anfes e Issvir di aver truffato 9 milioni di euro per prestazioni di lavoro mai avvenute e 5 mln per spese fittizie documentate con fatture false. I maggiori beneficiari dei finanziamenti sulla formazione a Catania sono stati i gestori di stabilimenti balneari Giuseppe Saffo e Francesco Cavallaro che pagavano i dipendenti degli stabilimenti come formatori e che costrinsero i docenti a passare dall’INPS a una società assicuratrice di comodo dove si scoprì non vennero mai versati i contributi per il TFR. Il CFP Ciapi ha pagato 4 mln di euro a società di comodo per fare pubblicità per corsi già conclusi. I CFP vicini all’On. Genovese, del PD, hanno ricevuto finanziamenti per 33 mln di euro e una parte di questi soldi sono finiti nell’acquisto di gioielli e auto di lusso.

Qualcuno si chiederà come mai nessun ispettore regionale abbia trovato qualcosa da ridire su questa gestione criminale della formazione, venuta a galla da ispettori mandati da Bruxelles e da lettere anonime spedite alle Procure e alla Guardia di Finanza. Citiamo a caso l’operato di Maria Trovato, dipendente dell’Ispettorato Provinciale del lavoro di Catania che ha dato il nulla osta a trenta progetti la cui rendicontazione era incompatibile con l’erogazione dei fondi europei. I figli della Trovato lavoravano negli Enti sottoposti al suo controllo. Tutto questo e altro ancora è avvenuto mentre si negavano le risorse ai Cfp salesiani di grande tradizione e di grande qualità, mentre si escludeva dal finanziamento il CEDIFOP, ente di formazione eccellente per palombari accreditato persino in Norvegia (quando arrivano grandi navi a Palermo per la manutenzione, come la Nave Solitaire, è necessario far arrivare i palombari dall’Olanda), o gli istituti tecnici e professionali statali che avevano fatto richiesta di tenere corsi. Il paradosso del crimine raggiunge l’apice quando si escludono alcuni istituti statali perché non hanno prodotto il certificato antimafia.

Adesso alcuni Centri di Formazione sono commissariati e i commissari, privi della copertura finanziaria, licenziano il personale. Ma la Magistratura del lavoro li reintegra prontamente. I Commissari sono quindi costretti a riassumerli senza assegnare loro incarichi e pagandoli a vuoto contraendo debiti che non potranno essere ripianati. Pubblichiamo sotto una lettera che documenta quanto affermiamo.
A questo punto ci sembra necessario che Bruxelles eviti di continuare a mandare soldi a una Regione Siciliana che non possiede strutture tecniche e amministrative in grado di gestire con onestà e competenza le risorse economiche. Tutti questi soldi vanno a finire a organizzazioni politico-sindacal-affaristiche che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo del mondo produttivo siciliano.

Roberto Tripodi
Presidente regionale ASASI

Commenti

  1. Questo "articolo" è solo un insieme di opinioni che offende la maggior parte delle persone oneste che lavorano in questo settore. Come si fa a fare delle statistiche corrette con numeri non omogenei e quindi non confrontabili. Come si fa a dire che OGNI ANNO 400 enti hanno ricevuto 240 milioni di euro? ha per caso visto i mandati di pagamento ? Per quanto riguarda le scuole pubbliche, dato per vero i numeri che l'autore dell'articolo ci dà, FORSE si dimentica di dire che le sedi sono a carico delle provincie e dei comuni, che le spese sono sempre a carico di detti soggetti e che il personale è pagato sia dallo stato che dalla regione: quindi a quali attività sono destinati i 36 milioni dati alle scuole pubbliche?

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  2. COMMENTO su questa parte dell'articolo: "I maggiori beneficiari dei finanziamenti sulla formazione a Catania sono stati i gestori di stabilimenti balneari Giuseppe Saffo e Francesco Cavallaro che pagavano i dipendenti degli stabilimenti come formatori "
    1°) i gestori di stabilimenti balneari è IL GESTORE, in fatti, non risulta a parte Saffo nessun altro gestore di stabilimenti che minimamente abbia a che vedere con la formazione.
    Prima che gestore di stabilimento è formatore, poi anche ristoratore, ma chissà perchè al giornalista è piaciuto sottolineare che è un gestore di stabilimento balneare.
    Per come si esprime, a primo impatto, sembra che i gestori degli stabilimenti abbiano ottenuto benefici.
    Dispiaciuto per quanto accade; spero non paghi la categoria dei balneari per la quale nutro grande simpatia, a causa di vicende che nulla hanno a che fare con con la balneazione.

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    1. Concordo perfettamente, si poteva evitare di scrivere i gestori di stabilimenti balneari, per indicare i due soggetti. Capisco perchè ti sei infastidito, e come quando nel dare una notizia di cronaca nera, non manca mai il commento di origine siciliana. es. i due rapinatori, di origine siciliana, ecc. ecc.
      Forse per far notizia, o per un' antipatia verso la categoria.
      Chissà.

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  3. Trasferita in data 21/01/2014 l'udienza al TAR Sicilia del CEDIFOP contro la Regione Sicilia/Assessorato alla Formazione Professionale, relativa all'avviso 20

    http://cedifop.blogspot.it/2013/12/trasferita-in-data-21012014-ludienza-al.html

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