Ponte sullo Stretto: "Opera faraonica dal sapore coloniale"

Ponte sullo Stretto, Leoluca Orlando, candidato alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a 24 Mattino su Radio 24: Opera faraonica dal sapore coloniale  14/05/2024 - “14 miliardi per realizzare un'opera che tecnicamente non è realizzabile, che massacra l'ambiente non soltanto quello geografico ma anche quello umano con intere deportazione di migliaia di famiglie. Un’opera che insiste per una parte, quella calabrese, sulla falda sismica essendo la zona di Messina esposta ai terremoti. 14 miliardi per un'opera faraonica che sembra un'opera coloniale. Alla Calabria e alla Sicilia si dà una grandissima opera che non si riuscirà mai a realizzare e che impegna 14 miliardi dei quali se ne spenderanno due o tre miliardi soltanto per pagare qualche progettista scelto probabilmente da qualche politico compiacente. Immaginiamo 14 miliardi collocati nel clima del porto di Genova!  È ammissibile che si attrae l'attenzione su quest'opera faraonica dal sapore coloniale e poi

SANITA': A MESSINA IL PRIVATO PREVALE SUL PUBBLICO, ALTRO CHE TAGLI

Messina, 18/10/2013 - “Saltano i tagli alla sanità” così titolano i giornali per rassicurare sull'esito della legge di stabilità proposta, ma è proprio così? No, infatti il blocco del turn over del personale non consente di incrementare i numeri del personale del comparto già ridotto al lumicino. Da dati del Ministero della salute: il rapporto infermiere /dirigente medico è sceso da 2,9 /1del 2006 a 2,3/1 del 2009 e scende ancora ed è sotto gli occhi di tutti.

A Messina per esempio, girando nei reparti vi è spesso un solo infermiere e un solo ausiliario socio sanitario
- trovare negli ambulatori medici a visitare da soli
- oppure, soluzione più fantasiosa o magica o provvidenziale che gli infermieri in servizio si debbano inventare la formula “dell'uno e trino”......formula tanto comoda a chi dovrebbe organizzare.

Tra l'altro sfugge a quanti deliberano in materia di sanità che, quella pubblica è schiacciata dal dovere di trasparenza, per cui i Cittadini pazienti devono prenotare nei famosi CUP (centri unici di prenotazione) dove si resta ore per avere una risposta e qualche volta nemmeno efficace, mentre sarebbe sufficiente un sistema in rete dove lo stesso personale che ha interesse diretto a “portare lavoro” nella propria struttura, può rispondere “con competenza” alle richieste.

Se non bastasse la difficoltà di accesso, l'esosità dei ticket e il sovrapprezzo di 10 € su ogni ricetta fa preferire il sistema privato a quello pubblico... “concorrenza sleale”?

Sì, se si pensa che a Messina una MOC costa fra ticket e costo aggiuntivo sulla ricetta 45 € e che nel privato è 50 € senza telefonare al CUP (perchè hanno personale dedicato), senza andare dal medico curante per la ricetta e soprattutto senza aspettare le stesse lista di attesa, il gioco è fatto. Ricorrerà al pubblico solo chi è esente e chi soprattutto potrà aspettare.

Auspichiamo si crei quel rapporto virtuoso fra personale responsabile e onesto e i Cittadini nella difesa del Sistema sanitario nazionale che per il suo principio universalistico era il 2° nel mondo, perchè un cambio di rotta dai legislatori appare oggi alquanto difficile.

Alfredo Crupi
Segretario provinciale PRC

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