1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

“LO SBARCO IN SICILIA E IL MONDO NUOVO”: CONVEGNO STUDI 28 E 29 NOVEMBRE A PALERMO

Ad aprire i lavori giovedì 28 novembre il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone; il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta; il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Roberto Lagalla
Palermo, 28/11/2013 - “LO SBARCO IN SICILIA E IL MONDO NUOVO” è il titolo del convegno di studi che si terrà il 28 e 29 Novembre 2013 a Palermo presso la Sala Gialla di Palazzo Reale. L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione Federico II di Palermo, dall'Università degli Studi di Palermo, dal Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Palermo, dal Dipartimento di Analisi dei processi politici, sociali e istituzionali dell'Università di Catania, dal Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell'Università di Messina. Lo sbarco degli americani in Sicilia avvenne il 9 e il 10 luglio del 1943 e vi presero parte circa 160.000 uomini.
“La scelta di promuovere questo convegno - afferma il direttore della Fondazione Federico II, Francesco Forgione – è finalizzata a favorire una riflessione su un evento storico, che ha cambiato le sorti dell'Italia e della Sicilia. Per questo analizzeremo il legame tra lo sbarco e le origini della Regione e lo Statuto autonomista, ma anche i rapporti tra la politica e la mafia che segneranno per decenni la vicenda delle classi dirigenti siciliane e nazionali”.

Il programma prevede l'apertura dei lavori giovedì 28 novembre alle ore 10 con i saluti del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone; del Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta; del Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Roberto Lagalla. A presentare il convegno sarà il direttore Francesco Forgione della Fondazione Federico II e il prof. Rosario Mangiameli dell'Università di Catania.

Alle ore 11 avrà inizio la Sessione introduttiva dal titolo “LA SICILIA NUOVA”. Il prof. Salvatore Lupo - Università di Palermo relazionerà su “Gli Alleati, la nuova politica, la mafia”; il prof. Piero Violante - Università di Palermo su “Le origini della Regione”.
Alle ore 15,30 è prevista la Prima Sessione dal titolo “L’ANNO DELLA SVOLTA”, a presiedere i lavori sarà il prof. Santi Fedele - Università di Messina. Il prof. Federico Romero - Istituto Universitario Europeo affronterà il tema “Il 1943 nella strategia americana”; la prof.ssa Manoela Patti - Università di Palermo focalizzerà l'attenzione su “L’amministrazione militare alleata in Sicilia”; il prof. Rosario Mangiameli - Università di Catania su “La battaglia di Sicilia fra storia e memoria”; Matteo Di Figlia - Università di Palermo su “Guerra fascista e mistica del martirio”; il prof. Tommaso Baris - Università di Palermo su “Sicilia ’43: la memoria della guerra e dello sbarco”.

Si prosegue venerdì 29 novembre con la Seconda sessione “LA DIMENSIONE MEDITERRANEA E LA FINE DEI FASCISMI”, che avrà inizio alle ore 9.00. A presiedere i lavori il prof. Giuseppe Barone dell'Università di Catania.
Il tema della prima parte dei lavori è “La dimensione mediterranea”. Il prof. Gianpaolo Calchi Novati, Università di Pavia e Istituto per gli Studi di Politica Internazionale – Milano, affronterà l'argomento “Alle origini del nazionalismo e della liberazione: il Manifesto del popolo algerino”; il prof. Federico Cresti - Università di Catania relazionerà su “La Libia dopo El-Alamein: la fine dell’episodio coloniale e la comparsa di nuovi attori politici”; la prof.ssa Daniela Melfa - Università di Catania si occuperà di “La campagna di Tunisia del 1942-43. La pax coloniale a una svolta?”.

Il tema della seconda parte dei lavori è “La fine dei fascismi”. Il prof. Ismael Saz Campos - Universitat de València relazionerà su “Il franchismo e la svolta del 1943”; il prof. Daniele Pompejano - Università di Messina affronterà l'argomento “Un altro fascismo e un’altra cronologia: America Latina 1937-1964”; il prof. Stefano Santoro - Università di Firenze parlerà de “L’Europa orientale: il caso romeno”.
La Terza sessione “GUERRA AI (E COI) CIVILI” avrà inizio alle ore 15.30 e a presiedere i lavori sarà il prof. Guido D’Agostino - Università Federico II Napoli.

Relatori la prof.ssa Gabriella Gribaudi - Università Federico II Napoli che affronterà il tema “Il mezzogiorno tra bombardamenti alleati e violenze tedesche”; il prof. Paolo Pezzino e la prof.ssa Francesca Gori - Università di Pisa focalizzeranno l'attenzione su “Il data-base sulle violenze tedesche elaborato dalla Commissione storica italo-tedesca. I casi siciliani”; la prof.ssa Giovanna D’Amico - Università di Messina parlerà di “Lavoratori e deportati siciliani nel Terzo Reich”; il prof. Ermanno Taviani - Università di Catania relazionerà su “La propaganda nei cinegiornali”; la prof.ssa Marie-Anne Matard Bonucci - Université de Paris parlerà de “L’altra guerra: il 1943 e lo sterminio degli ebrei”. Le considerazioni finali saranno affidate al prof. Salvatore Lupo dell'Università di Palermo.


Commenti

  1. NON SONO ASSOLITAMENTE CONVINTA CHE LA MAFIA NON ABBIA SVOLTO UN RUOLO NELLO SBARCO DEL 1943. CERTAMENTE NON AGI IN PRIMA PERSONA MA GLI ALLEATI NON AVREBBERO MAI FATTO UNO SBARCO IN UN TERRITORIO OSTILE. AVEVANO BISOGNO DI QUALCUNO CHE PREPARASSE IL CAMPO COM'E' STTAO PER LO SBARCO IN NORMANDIA. CERTAMENTE MANDARONO DEGLI AGENTI SEGRETI PER PRENDERE CONTATTI E CON CHI POTEVANO PRENDERE CONTATTI SE NON CON LA MAFIA CHE DETENEVA NELLA ZONA IL VERO POTERE INCONTRASTATO ? IN QUESTI TEMPI IN CUI ANCORA SI DIBATTE PER UNA TRATTATIVA TRA STATO E MAFIA NESSUNO PRENDE LA BRIGA O SI ASSUME LA RESPONSABILITA DI DIRE CHE GIA' NEL 1943 CI FU LA PRIMA TRATTATIVA... CERTO ABUON FINE MA PUR SEMPRE UNA TRATTATIVA.......

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