Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

"ALLE PENDICI DELLE ROCCHE", LONGI FELICISSIMA NEL LIBRO DI ZINGALES

"Alle pendici delle Rocche", di Gaetano Zingales edito da Armenio Editore del prof. Fabio Cannizzaro ed integrato dal sottoscritto.Longi. Presentato il libro di Gaetano Zingales dal titolo "ALLE PENDICI DELLE ROCCHE". Antologia pluridisciplinare e “frammenti di Storia longese per i tipi di Armenio Editore. Nella suggestiva cornice della sala conferenze del Castello Ducale di Longi, con il patrocinio della Banca di Credito Cooperativo della Valle del Fitalia si è svolta, nei giorni scorsi, la presentazione dell’antologia pluridisciplinare e di frammenti di storia longese – ALLE PENDICI DELLE ROCCHE

Longi, 29/01/2014 - È stata una di quelle rare, godibili occasioni in cui la cosiddetta “storia locale” riesce, a ragione, a recuperare a pieno la sua dignità. Questo è appunto quello che è successo a Longi.Vanno evidenziate la conduzione accattivante della nota giornalista nebroidea, Maria Chiara Ferraù, come anche la sicura e chiara contestualizzazione del volume fatta dal Prof. Antonio Matasso, docente dell’Università degli Studi di Palermo Il quale ha affermato: ““Alle pendici delle ‘Rocche’” è un’antologia di scritti in cui si realizza un incontro di penne diverse, che spazia dall’ironia all’intimismo della poesia, dalla memoria alla storia, con l’unico scopo di invitarci a questa passeggiata nel bellissimo territorio delle Rocche del Crasto.

Questo volume trasuda uno spirito di generosità e di amore per il territorio che anima l’impegno di Gaetano Zingales e del Centro studi “Castrum Longum”, a cui occorre esprimere un sincero plauso per le tante le attività di valorizzazione e ossequio del “genius loci” longese e nebroideo. La retorica corrente insiste spesso sul fatto che chi non ha passato non ha futuro e che avvenire risieda innanzitutto nella memoria. Ebbene, vi è stato un tempo nella storia in cui Longi e l’area dei Nebrodi non erano condannate ad una dimensione di declino immanente e perifericità: non a caso, Gaetano Zingales esordisce nella sua introduzione ricordando la città di Demenna. Dei tre distretti in cui i musulmani ripartirono la Sicilia, rispettivamente Val di Mazara, Val di Noto e Val Demone, quest’ultimo, che identifica la Sicilia nord-orientale ed include per intero la provincia di Messina, ha spesso suscitato la curiosità degli storici, tanto di quelli locali quanto di alcuni di fama internazionale.
 Il toponimo, stando alla “Cronaca di Monemvasia”, un antico testo bizantino risalente ad un periodo tra il IX e l’XI secolo, andrebbe collegato a quest’antica città di Demenna, situata sui monti Nebrodi. Similmente a quanto alle denominazioni di Val di Noto e Val di Mazara, Valdemone dovrebbe quindi essere interpretato come “wilāya (distretto in arabo) di Demenna”. Ipotesi che dimostra come, pur in un remoto passato, Longi e l’area nebroidea non siano state in una posizione ancillare, al punto da dare il nome ad un’intera e ben più vasta circoscrizione che, almeno in un primo momento, durante l’età islamica, potrebbe aver avuto la sede proprio nella città da cui discendono questo comune ed i vicini centri di San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi e Frazzanò.

L’esatta ubicazione dell’antico centro di Demenna è stata oggetto di dispute non meno dell’origine del toponimo Valdemone: Gaetano Zingales, presidente Centro studi “Castrum Longum”, è intervenuto nell’intricata vicenda anche dando alle stampe un saggio di ricerca documentale, intitolato “Tra Krastos e Demenna”, in cui è affiancata alla storia dei demenniti (forse giunti sui Nebrodi da Sparta e dal resto della Laconia nel VI secolo d.C.) quella di un ben più risalente insediamento sicano, localizzato nei pressi di Longi ed Alcara Li Fusi.
Oggi purtroppo in Sicilia non esiste ancora una politica turistica che sfrutti a dovere il retaggio bizantino e cristiano orientale, importante per molte zone del Meridione ed in special modo per la provincia di Messina e la Calabria. Una presenza che ha influito finanche sul paesaggio, e che spiega perché il messinese, diversamente dal resto della Sicilia, dove l’insediamento umano si è concentrato in pochi importanti centri agricoli, presenti invece una miriade di piccoli comuni disseminati sul territorio, secondo il modello della “chora” bizantina a popolazione sparsa, riscontrabile anche nell’entroterra calabrese. Longi, con le sua eredità immateriali e tradizioni, rappresenta una testimonianza di questa civiltà, in cui l’antologia che presentiamo ci permette di immergerci.

L’impegno civico ed intellettuale che trasuda a queste pagine rappresenta il trait-d’union tra la dimensione di un illustre passato e quella della società reale che ne è figlia; dimensioni che, in altri contesti, spesso esprimono rapporti di tensione, i quali a volte possono diventare contraddittori o peggio ancora di reciproca estraneità. Questo libro dà voce ai fermenti culturali longesi e ci offre un’importante lezione, mostrandoci come la decadenza civile ed economica non rappresenti né un processo irreversibile, né un parto del “destino cinico e baro”. La lettura del florilegio di contributi confluiti in “Alle pendici delle ‘Rocche’” si trasforma in una vera e propria esperienza emotiva che abbraccia idealmente tutti i longesi, soprattutto quelli emigrati. Presentare le piccole e grandi storie di questo volume non rappresenta solo un evento culturalmente importante, ma un tributo ad una memoria, che ricollega meritoriamente i fili di tante e speciali testimonianze di civiltà di questo territorio.“

Nel libro sono inseriti opere, scritti, poesie e foto di: Giada Araca - Leone Marco Bartolo -Francesco Brancatelli - Leone Brancatelli- Marco Brancatelli -Mariateresa Brancatelli - Maria Chiara D’Alessandro - Rosa Angela Fabio - Gino Fabio - Anna Franchina -Francesco Lazzara - Salvatore Migliore - Ita Orlando Priolisi - Angelo Pidalà - Giuseppe Pidalà - Immacolata Pidalà - Shara Pirrotti - Rosario Priolisi - Donatella Russo -Umberto Russo - Cettina Sirna - Dario Sirna - Giuseppe Zingales.

Ed inoltre, pagine di storia longese e biografie di personaggi che hanno dato lustro al paese dove sono nati. L’opera è arricchita da numerose immagini quali testimonianze di presenze, di avvenimenti e di opere d’arte, del passato e del presente. Troppo lungo e difficile sarebbe poi riportare qui le suggestioni per i presenti all’ascolto di diverse liriche,contenute nell'opera, sia in lingua siciliana che in italiano e lette con recitata partecipazione da Rita Vieni, Leo Bartolo e dallo stesso Gaetano Zingales.

L’intervento di Gaetano Zingales è servito poi a rendere bene i motivi che hanno spinto il Centro Studi “Castrum Longum” ad editare questo libro che è parimenti un atto di amore per la cittadina di Longi ed una ricca fonte documentale sulla storia del piccolo quanto vitale centro nebroideo. La serata è stata arricchita dalla presenza degli artisti Pippo Zingales, Leone Lazzara, Emanuele Calogero, i fratelli Montagno, Monica Carcione, e Francesco Galati. Ha concluso la serata il Dr. Luigi Fabio, Presidente della B.C.C. “Valle del Fitalia, che si è complimentato per l’evento ed ha auspicato altre iniziative culturali.

Ph sx: la giornalista, Maria Chiara Ferraù, conduttrice della serata e l’autore, Gaetano Zingales;
a dx: Il Prof. Antonio Matasso, dell’Università di Palermo, che ha tenuto la prolusione al libro.
Il gremito salone dei convegni. Complimenti per la bella iniziativa e invitiamo tutti, longesi e no, ad acquistare la bella e documentata opera.

Fabio Cannizzaro
..............................
Ph: Mega-pannello nella sala convegni del Castello feudale, di proprietà della B.C.C “Valle del Fitalia”

Commenti