Concorso dirigenti scolastici: scelta la data del 23 maggio per precise esigenze tecniche e organizzative

Concorso per dirigenti scolastici del 23 maggio: precisazioni del Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione Roma, 17 maggio 2024 -  Il Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Mim chiarisce che la scelta di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici in data 23 maggio risponde a precise esigenze tecniche e organizzative legate, in particolar modo, alla disponibilità delle postazioni informatiche nelle scuole che sono sedi di svolgimento del concorso. Infatti, si sono dovute evitare le giornate del mese di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove INVALSI riferite alle classi terminali del primo e del secondo ciclo di istruzione e alle classi campione.   Detta scelta, che attiene alle autonome determinazioni della dirigenza preposta, non interferisce con la giornata di commemorazione del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta assassina

CERRETI (MLI): LETTERA APERTA ALL’ARS SU SOPPRESSIONE PROVINCE NON DEFINITI CONSORZI DEI COMUNI

Al Presidente della I commissione Affari Istituzionali all’Assemblea Regionale Siciliana onorevole Antonello Cracolici ed ai componenti della Commissione onorevoli Alice Anselmo, Vincenzo Figuccia, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Michele Cimino, Antonino D'Asero, Santi Formica, Antonio Malafarina, Gianluca Antonello Miccichè, Giuseppe Milazzo, Giovanni Panepinto, Francesco Rinaldi, Paolo Ruggirello, Edmondo Tamajo
Messina, 22 gennaio 2014 - Ill.mi onorevole Presidente e componenti della Commissione, la seguente per offrirvi ulteriore spunto di riflessione, in considerazione dell’attuale ordine dei lavori dell’Ars, che prevede la valutazione della discussa proposta di soppressione delle Province regionali Siciliane, che dovrebbero lasciare posto a “dibattuti” e non definiti Consorzi dei Comuni. Doveroso, innanzitutto ringraziare l’Assemblea Regionale Siciliana, per aver scongiurato a fine dicembre 2013, il tentativo governativo del commissariamento “sine die” degli Enti provinciali, che avrebbe inevitabilmente prolungato l’agonia di una struttura pubblica di cui ad oggi non si conosce l’effettivo destino, ad agio solo ed esclusivo del Governo, palesemente incapace di dar seguito ai propri propositi mediatici e populistici ed ai fortunati commissari.

Indiscutibile in questi anni, l’assurda caccia alle streghe portata avanti mediaticamente contro la politica ed i suoi costi, che ha indotto diversi partiti ad individuare come male estremo e causa di ogni sperpero gli Enti di secondo livello o intermedi sul territorio nazionale, ovvero le Province.

Ma la realtà che viene consegnata agli Italiani ed ai Siciliani, a distanza di quasi un anno dall’inizio del processo di soppressione delle Province in campo nazionale, è completamente diversa dalle previsioni originarie e presenta un quadro della situazione del paese e della nostra Regione tutt’altro che rassicurante, con risparmi minimi prodotti dall’eliminazione delle spese istituzionali a danno di una gestione antidemocratica e socialmente non valida della Cosa Pubblica e degli interessi dei cittadini, ed una gestione attuale paragonabile a sterili feudi con reggenti non sempre all’altezza del ruolo e delle situazioni.

Un esempio eclatante di quanto affermato riguarda i servizi esternalizzati dalle Province Siciliane e su tutti il servizio di trasporto ed assistenza degli studenti disabili di Messina e della sua provincia che subisce l’odiosa decisione della riduzione dei costi che ha prodotto oltre 60 licenziamenti, una cospicua riduzione del finanziamento con conseguenti disservizi nello svolgimento del trasporto disabili da parte delle ditte aggiudicatrici per mancanza di personale. Tutto ciò genera l’imbarazzo di un servizio inefficace provvisto di pulmini con autista ma, non sempre, coadiuvati dall’importantissima figura degli operatori sociali, assistenti a bordo dei mezzi, fondamentali per la sicurezza e l’incolumità pubblica e dei giovani alunni portatori di handicap.

Quando viene meno il consenso popolare nella scelta dei soggetti istituzionalmente preposti alla guida della Cosa Pubblica, diventa facilissimo incappare in provvedimenti impopolari e che in alcun modo tengono realmente in considerazione il bene pubblico e le necessità del suo territorio ed alcun peso assumono le rimostranze di sindacati e popolazione che vengono snobbati dalle istituzioni preposte, in alcuni casi nemmeno ricevuti dal “Reggente” della Provincia Regionale di Messina.

Ma la democrazia di figure elette dal popolo, quali Voi siete, avrebbe mai consentito per evitare l’eventuale sforamento del patto di stabilità, di eludere obblighi costituzionali e di affossare le economie di tante famiglie e massacrare moralmente i lavoratori oggi disoccupati, esponendo tra l’altro a seri rischi servizi ed utenza e con nessun beneficio ??

La risposta è scontata, e proprio su esempi del genere ed in un momento talmente delicato e preoccupante per le sorti della nostra Regione, che nasce l’idea di rivolgerci alla Vostra onorevole Istituzione, nella speranza che qualsiasi decisione venga presa e portata avanti, non sia frutto di accordi partitici di maggioranza o di convenienze mediatiche, ma solo ed esclusivamente genitura di un’attenta riflessione, oggi coadiuvata da mesi di prove generali, che consegnano le Province regionali Siciliane, già consorzi di Comuni per statuto, come Enti intermedi di fondamentale interlocuzione per il territorio a tutti i livelli.

Roberto Cerreti

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