Concorso dirigenti scolastici: scelta la data del 23 maggio per precise esigenze tecniche e organizzative

Concorso per dirigenti scolastici del 23 maggio: precisazioni del Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione Roma, 17 maggio 2024 -  Il Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Mim chiarisce che la scelta di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici in data 23 maggio risponde a precise esigenze tecniche e organizzative legate, in particolar modo, alla disponibilità delle postazioni informatiche nelle scuole che sono sedi di svolgimento del concorso. Infatti, si sono dovute evitare le giornate del mese di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove INVALSI riferite alle classi terminali del primo e del secondo ciclo di istruzione e alle classi campione.   Detta scelta, che attiene alle autonome determinazioni della dirigenza preposta, non interferisce con la giornata di commemorazione del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta assassina

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, UIL: “ANCORA DISCRIMINAZIONI TRA PUBBLICO E PRIVATO, I DIPENDENTI PUBBLICI NON SONO LAVORATORI DI SERIE B”

Roma, 22 gennaio 2014 - “Al di là delle considerazioni di merito sulle modalità che potrebbero caratterizzare il piano preannunciato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, per favorire l’uscita anticipata rispetto all'età di pensionamento, prevista della riforma Fornero, e sulla cui "robustezza finanziaria" sta lavorando il Ministero dell’Economia e delle
Finanze, dobbiamo sottolineare che ancora una volta siamo di fronte ad una iniqua discriminazione nei confronti dei lavoratori pubblici che non risultano ricompresi nella platea dei destinatari di tale progetto, ancorché lo stesso preveda finanche il contributo dello Stato. Invitiamo, quindi, il Ministro del Lavoro ed il Governo tutto, nella progettazione dello strumento finalizzato a favorire la “transizione, su base volontaria, dal lavoro alla pensione, fermi restando i requisiti dell'attuale normativa", a tenere in debita considerazione la circostanza che se da tale beneficio fossero esclusi i lavoratori della Pubblica Amministrazione, ciò costituirebbe una palese la violazione dei principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione, senza peraltro dimenticare che nella dizione di Repubblica “fondata sul lavoro” è insito un principio regolatore che non reca distinzione tra lavoro pubblico e lavoro privato, al quale le rappresentanze politiche si devono attenere tanto nelle azioni quanto nelle iniziative legislative".


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