Danni da incendi in Sicilia: Irfis pubblica avviso da 2,9 milioni

Danni da incendi, Irfis pubblica avviso da 2,9 milioni. I n pubblicazione oggi da Irfis FinSicilia l’avviso pubblico per contributi straordinari per i danni causati dagli incendi della scorsa estate.   16/05/2024 - Si tratta di una misura da 2,9 milioni di euro destinata a quanti hanno subito danni al patrimonio immobiliare e mobiliare a seguito dell’ondata di calore e degli incendi che hanno interessato, a partire dal 23 luglio 2023, le province di Catania, Messina, Palermo e Trapani e per i quali è stata emanata una apposita ordinanza del capo della protezione civile (la 1078 del 13 marzo 2024). Grazie al decreto della Regione (n. 31/2024 del 9.4.2024), è stato costituito, mediante incremento del Fondo Sicilia, un plafond destinato alla concessione dei contributi d’importo pari a 2,9 milioni di euro. Irfis – FinSicilia S.p.A. è stata incaricata di gestire le relative agevolazioni. Per accedere al contributo è necessario, tra l’altro, essere proprietari dei beni e avere denunciato pri

ASSISI, GIOTTO E LE STORIE DI SAN FRANCESCO: UN NUOVO VIAGGIO VIRTUALE NELL’ARTE A SAN GIORGIO

Dopo Roma (Cappella Sistina) e Firenze (Cappella Brancacci) i viaggi virtuali nell’arte fanno tappa ad Assisi, con il ciclo delle storie di San Francesco, affrescato, per l’appunto, nella Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi. Nel prossimo ‘viaggio virtuale nell’arte’ si tornerà a parlare della Cappella Sistina. Preparate perciò già adesso il ‘biglietto’ per la partenza
Gioiosa Marea, 26/03/2014 - Il 24 Marzo 2014, il nuovo incontro dell’Azione Cattolica Adulti, tenutosi al Salone Parrocchiale Spirito Santo di San Giorgio di Gioiosa Marea, è stato l’occasione per continuare a viaggiare virtualmente nell’arte.
 La docente Nunziatina Bartolone ha condotto i presenti attraverso i ventotto pannelli della navata centrale, che una scuola tedesca ha recentemente stabilito essere stati realizzati solo in piccola parte da Giotto, contrariamente a quanto si era sino ad ora erroneamente ritenuto. Le scene della vita di Francesco, ampiamente ispirate alla leggenda narrata da San Bonaventura, oltre che ai Fioretti, vennero realizzate verosimilmente dalla seconda metà del Duecento in poi, sebbene molte incertezze continuino a persistere in proposito. Inoltre, gli affreschi hanno subìto nel tempo notevoli danneggiamenti e rimaneggiamenti.

Particolare appare l’impianto pittorico: la semplicità delle raffigurazioni, che potrebbero sembrare quasi elementari nelle forme, è invece programmatica ed innovativa, se contestualizzata in rapporto al periodo nel quale esse vennero realizzate, avanti artisticamente rispetto al secolo precedente e già proteso verso le successive innovazioni. L’impianto pittorico, dicevamo: i pannelli risultano incastonati in una struttura architettonica fittizia, fatta di mensole ‘irreali’ sulle quali poggiano illusoriamente i pannelli stessi, incorniciati da colonne tortili anch’esse non plastiche e marmoree ma affrescate e monodimensionali.
Tuttavia, nel corso dell’incontro sono stati presi in esame soltanto i più significativi fra i ventotto affreschi, con particolare riguardo alla scena raffigurante Francesco che riceve le stimmate, nel quale Cristo appare in forma di un Serafino con sei ali, dalle cui mani, piedi e costato partono i raggi che colpiscono le medesime parti del corpo di Francesco. Nella scena predominano i colori del blu, a richiamo della dimensione celestiale, e quello del chiarore delle stelle, a simboleggiare la luce della fede che risplende su tutti. La riflessione immediata, scaturita da questa diapositiva, è stata quella sulla sofferenza, e sull’incapacità che oggi abbiamo di tollerarla con accettazione.

Il ‘viaggio’ è però partito dall’affresco Francesco dona il mantello al povero, le cui caratteristiche sono anche la cifra stilistica di un po’ tutta la serie dei pannelli. Lo sfondo naturalistico, ad esempio, è particolarmente scarno, quasi a rappresentare quella volontà di ‘contemptu mundi’ (disprezzo delle cose terrene) tipico della mentalità medievale e in contrasto con la bellezza delle cose celesti e della fede, verso le quali si raccomandava di indirizzare lo sguardo.

In tutte le scene è poi presente una netta contrapposizione fisica e simbolica tra la sfera temporale e quella spirituale, quest’ultima sempre centrata sulla figura emblematica di Francesco.
Nella Preghiera di San Damiano, la netta divisione fra le due sfere è simbolicamente sanata dal braccio di Francesco che, proteso oltre e verso lo spazio temporale, allo stesso tempo s’indirizza verso l’alto, dove è raffigurata la mano di Dio, in un’interpretazione allegorica che richiama la narrazione biblica del Battesimo di Cristo.

Infatti, questi pannelli, oltre ad essere la narrazione di un testo traslato in pittura per mezzo di pochi dettagli, che consentano l’accesso immediato al messaggio anche da parte degli incolti (secondo quella che padre Pio Sirna durante l’incontro ha definito ‘catechesi illustrativa’), costituiscono altresì un rimando a simbologie più profonde che vanno oltre ciò che si vede nell’immediato.
Esempi di questo tipo si ritrovano in Apparizione di Francesco su un carro di fuoco, dove la figura del Santo richiama alla mente quella del profeta Elia, e nel Presepe di Greggio, dove dietro l’apparente raffigurazione del primo presepe vivente della storia, inventato per l’appunto da San Francesco, si cela il dogma dell’Incarnazione di Cristo.

Accenni di commozione ha poi suscitato la spiegazione della suggestiva Morte del Cavaliere di Celano (interessante anche per la disposizione dei punti di fuga nella scena); attraverso l’episodio della Predica agli Uccelli, invece, si è fatto un ‘collegamento musicale’ con Branduardi: il cantautore ha infatti messo in musica per il Giubileo del 2000, servendosi pure di spartiti di mano del Santo stesso e realizzando l’album L’infinitamente piccolo (Emi, 2000), la vita di San Francesco. L’affresco inoltre, ha scatenato un dibattito fra i presenti riguardo all’incomunicabilità, all’importanza della semplicità come vera chiave per il Paradiso e su come il dialogo con gli uccelli ne sia l’emblematica rappresentazione.

Altrettanto spunto di dialogo ha dato infine il pannello sul Saluto di Chiara e delle sue compagne a Francesco, con un rinvio al libro di Dacia Maraini, Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza (Rizzoli, 2013) e una riflessione sulla figura di questa Santa e sulla volontà di rinuncia e umiltà che accomuna la regola delle clarisse e dei francescani, così difficile da portare avanti oggi, in un mondo che non vuole più rinunciare a nulla. Da ciò si è giunti persino a discutere del ‘fenomeno’ Suor Cristina, l’orsolina che ha stupito tutti, oltre che per la sua voce, per la decisione di partecipare al talent di Rai Due, The Voice, con grande semplicità, ma anche con grande energia. In un certo senso, anche lei, come Chiara d’Assisi, ha scelto un modo anticonformista e quasi ‘ribelle’ di vivere la fede.

Come si può ben desumere dunque da queste righe, è stato un incontro denso di spunti e pregno di riferimenti attuali.
Nel prossimo ‘viaggio virtuale nell’arte’, la cui data è ancora da destinarsi, si tornerà a parlare della Cappella Sistina. Preparate perciò già adesso il ‘biglietto’ per la partenza: saranno ben accolti viaggiatori reali e non soltanto virtuali, perché un conto è raccontare e vivere le cose per bocca d’altri, ben diverso è viverle di persona e raccontarle per averle vissute.

Maria Ilenia Crifò Ceraolo
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