Danni da incendi in Sicilia: Irfis pubblica avviso da 2,9 milioni

Danni da incendi, Irfis pubblica avviso da 2,9 milioni. I n pubblicazione oggi da Irfis FinSicilia l’avviso pubblico per contributi straordinari per i danni causati dagli incendi della scorsa estate.   16/05/2024 - Si tratta di una misura da 2,9 milioni di euro destinata a quanti hanno subito danni al patrimonio immobiliare e mobiliare a seguito dell’ondata di calore e degli incendi che hanno interessato, a partire dal 23 luglio 2023, le province di Catania, Messina, Palermo e Trapani e per i quali è stata emanata una apposita ordinanza del capo della protezione civile (la 1078 del 13 marzo 2024). Grazie al decreto della Regione (n. 31/2024 del 9.4.2024), è stato costituito, mediante incremento del Fondo Sicilia, un plafond destinato alla concessione dei contributi d’importo pari a 2,9 milioni di euro. Irfis – FinSicilia S.p.A. è stata incaricata di gestire le relative agevolazioni. Per accedere al contributo è necessario, tra l’altro, essere proprietari dei beni e avere denunciato pri

BROLO, OCCHIUTO DIXIT: “MA CHE FINE HANNO FATTO QUESTI SOLDI?”

Su Facebook è ricomparsa un’intervista del 27 giugno 2013 all’avv. Carmelo Occhiuto, nella quale lo stimato professionista espone i motivi della dichiarazione rilasciata nei confronti del Sindaco di Brolo, Salvo Messina. L'ex sindaco Messina diceva di volere dare mandato ai propri legali contro l’avv. Occhiuto. Secondo i ‘dietrologi’ ora l’avv. Occhiuto sarebbe in odore di candidatura a sindaco. E spinto da chi? Proprio da Salvo Messina! Ma si tratta solo di
congetture, insinuazioni, o meglio di fantasie

Brolo (Me), 24/03/2014 – Mentre Brolo vive i giorni dell’attesa, nell’…attesa di conoscere quali potrebbero essere i futuri 'quadri dirigenti' della massima, infernale e costosissima struttura burocratica esistente in ogni comune, “il municipio”, i social network continuano a giocare l’inusitato ruolo che da qualche anno in qua ha soppiantato l’armamentario tradizionale che dal dopoguerra fino ai giorni nostri aveva caratterizzato ogni campagna elettorale.

Tengono ancora (ma sempre meno) le immaginette con mano alla guancia (o sotto il mento), sempre meno i comizi di piazza, ancora meno le scarpe destre (in attesa di quelle sinistre) in cambio del voto. Tengono ancora i buoni di pasta e i buoni-benzina, asfalto davanti alle case, lampadine per strade scarsamente illuminate, sussidi, promesse di interessamento per generi che vanno dal ricovero in ospedale al posto di lavoro, enti inutili, etc.

Su Facebook proprio in questi giorni è ricomparsa, ad opera di qualcuno che probabilmente ama rispolverare la memoria dei concittadini, un’intervista rilasciata a Canale Sicilia il 27 giugno 2013 dall’avv. Carmelo Occhiuto, nella quale lo stimato professionista espone i motivi delle dichiarazioni fatte nei confronti del Sindaco di Brolo, Salvo Messina, con una lettera (di fuoco), “come reazione immediata ai termini volgari nei miei confronti usati dal sindaco Messina, dicendo che avrebbe dato mandato ai propri legali per tutelare l’immagine dell’amministrazione (comunale di Brolo, ndr) asseritamente criticata, oltraggiata dall’avv. Occhiuto”, afferma nell’intervista (di fuoco) l’avv. Carmelo Occhiuto.

“Allora di getto – è sempre l’avv. Occhiuto che parla - ho risposto al sindaco dicendo che non si può permettere di parlare con quei toni nei miei confronti, perché io sono uno che lavora e ciò che faccio me lo sono guadagnato e sudato con tanti sacrifici.”

“Lui non è al mio livello… - prosegue l'avv. Occhiuto -. Lui (il sindaco Salvo Messina, ndr) può essere arrogante, può essere eletto, può avere dei voti, ma non è al mio livello. (..) Lui ha fatto il sindaco… Non si può permettere di trattare così le persone un soggetto che tranne essere stato eletto al Comune di Brolo non può vantare nulla a suo favore. Il suo pedigree è solo di consigliere comunale e sindaco di Brolo, facendo parte di quei politici di riferimento che sono Laccoto, Rinaldi, Genovese, e compagnia cantando. Quindi, oltre a questo lui non ha nulla. (…)"

"Lui - ammonisce Occhiuto - non si deve permettere nei confronti di nessuno, ma men che meno nei confronti di chi lavora, come me e i miei clienti: nel caso specifico le Autolinee Magistro che da tre anni  accreditano queste somme e lui racconta delle storie: che sono arrivate, che non sono arrivate… Sta di fatto che è da 3 anni che non paga. E non è che non paghi solo le Autolinee Magistro..., con chiunque parli, a seguito di questa lettera, mi fermano persone per strada e mi dicono: 'Io avanzo 37.000 euro, io ne avanzo 50, io ne avanzo 70…'. Che fine hanno fatto questi soldi? Gli altri Comuni hanno tutti pagato questa ditta, addirittura ce n’è uno che paga in anticipo, perché è impegno e obbligo dare ai propri concittadini quelle possibilità, seppur modeste, di risparmiare qualche soldo dal bilancio familiare, come l’abbonamento per mandare i figli a scuolai...”.

Si tratta solo dell’incipit dell’intervista, il seguito è ancora peggio e si concretizza in una vera e propria analisi della situazione politica di Brolo, tirando in ballo comportamenti ed opere pubbliche che campeggiano tutt’oggi ‘anacolute’ in quel territorio di Brolo che l’avv. Occhiuto descrive con competenza e sferzante severità.

Ma ecco affiorare puntuale e intransigente la dietrologia, la scienza esatta più esatta che c’è al momento, da Brolo a Bruxelles, da Roma a New York.

Secondo i ‘dietrologi’ - infatti - l’intervista dell’avv. Occhiuto sarebbe stata riesumata a distanza di un anno perché il professionista sarebbe in odore di candidatura a sindaco di Brolo. E spinto da chi? Proprio da Salvo Messina & C., che potrebbe (anzi dovrebbe) significare Laccoto, considerando che lo stesso avv. Occhiuto nella citata intervista cita il pedigree del sindaco Messsina, che “è solo di consigliere comunale e sindaco di Brolo, facendo parte di quei politici di riferimento che sono Laccoto, Rinaldi, Genovese, e compagnia cantando”.

E riesumare l'intervista servirebbe ad inchiodare davanti all'opinione pubblica la spericolatissima, ipotetica inversione di rotta dell'avv. Occhiuto..? Totò, allora, risponderebbe a qualunque ‘dietrologo’: “Ma mi faccia il piàcere!” Si, glielo direbbe. Perché “il bue per le corna, l’uomo per la parola”. Un avvocato, per di più bravo e stimatissimo, quanto lo è l’avv. Occhiuto, dovrà pure difendere il diavolo, all’occorrenza. Ma… tutto ha un limite. Pure la dietrologia, che è sempre il frutto sconsiderato di congetture, insinuazioni, allusioni e annoiate fantasie.

Basterebbe la sola domanda dell’avv. Occhiuto “Che fine hanno fatto questi soldi?” a sintetizzare il suo pensiero, l'acume e con quanto tempo abbia anticipato l’esodo di massa della politica brolese e probabilmente gli stessi comparti giudiziari competenti.

Ipse dixit. Non scherziamo...

m.c.d.
________________
L'intervista su Canale Sicilia
http://www.youtube.com/watch?v=lLFL8VW3L14

Commenti