Ospedali: posti letto, offerta minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia

ISTAT. CONDIZIONI DI SALUTE E OFFERTA SANITARIA NELLE CITTÀ METROPOLITANE. Cagliari è il comune con la maggiore dotazione di posti letto ordinari e in day hospital per abitante (13,4 per 1.000). I comuni di Bari e di Catania. Reggio Calabria e Genova invece sono i comuni con la minore disponibilità di posti letto. La dotazione di posti letto ospedalieri è invece minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia   21/05/2024 - A Roma la maggiore concentrazione: ogni 100 posti letto del Lazio, quasi 82 sono offerti da strutture ospedaliere ubicate nel territorio metropolitano di Roma. Nella città metropolitana di Genova sono localizzati il 63% dei posti letto della Liguria, così come nei territori metropolitani di Torino e di Napoli si concentra circa la metà della disponibilità dei posti del Piemonte e della Campania.  La dotazione di posti letto ospedalieri è invece minima nelle città metropolitane di Messina e di Venezia che sono sede, rispettivamente, di 16 e di 18 posti let

I PEDOFILI ABITANO I SOCIALNETWORK E I BAMBINI SEMPRE PIU' SOLI NON GIOCANO PIU'

I dati del Centro Nazionale Meter mostrano come i bambini già all’età di 8 anni sono entrati in una mentalità digitale. Collegano le loro azioni, gioco, attività varie ad un bisogno di “condividerle”, in maniera virtuale con i loro “amici”. Inquieta la superficialità con cui liberamente e senza alcun monitoraggio utilizzano la rete Internet, un segnale che impone non solo la riflessione, ma la richiesta di nuove e più incisive politiche alla famiglia e ai minori


Avola (Sr), 18/03/2014 - È spaventoso come il fatto non ci sconvolga più. I bambini così piccoli che hanno una mente digitalizzata, vengono considerati più intelligenti di altri, che per scelta educativa non hanno la libertà genitoriale di utilizzare i social network senza il loro controllo. Questo, diventa spesso motivo di esclusione. Non è tutto: i siti sui quali si può giocare con compagni “virtuali”, pongono delle sfide:

Aumento dei minori adescati da pedofili;
Diminuzione de tempo dedicato ai giochi reali;
Questo deve spingere la famiglia e gli adulti a interrogarsi: bisogna creare più spazi per il gioco reale e trovare più tempo per stare con i bambini in situazioni reali e non online. Manca inoltre – davanti a ragazzini anche al di sotto dei 13 anni (età legale per l'utilizzo di Facebook) un'educazione alla vita nel mondo digitale, insieme allo sviluppo umano e l'equilibrio dei legami tra le persone.

Il confronto col 2012 mostra una diminuzione nel numero di siti segnalati: i 15.946 dell’anno precedente vengono sostituiti dai 6.389 dell’anno di riferimento evidenziando un calo del 22% circa. Il Deep Web è la nuova frontiera da contrastare. 56.357 sono i siti pedofili monitorati nel 2012. La diminuzione del numero di siti segnalati nel “web visibile” sembra compatibile con l’ipotesi che un controllo sempre più severo da parte degli organismi preposti cominci a rappresentare una difficoltà seria per coloro i quali intendono fornirsi della rete per lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico. Se da una parte questo risultato gratifica chi si impegna quotidianamente e in maniera costante nel contrasto della criminalità in rete, dall’altro rappresenta solo una magra consolazione considerato il fatto che il numero delle pagine segnalate rimane comunque molto alto (15.946 in un solo anno!)

Il Deep Web è la parte nascosta di internet che è diventata il posto ideale delle associazioni a delinquere di tutto il mondo. Il fenomeno si è spostato in modo esponenziale in questa free zone incontrollabile.

I PEDOFILI ABITANO I SOCIALNETWORK. I social network, al contrario, sembrano aver avuto nel 2012 un coinvolgimento maggiore nella diffusione di una cultura pedofila. L’aumento degli indirizzi virtuali riferiti a comunità e social networks, infatti, è aumentato nonostante la quantità di siti sospetti individuati sia calata nel suo complesso. Ciò dimostra, in proporzione, un protagonismo crescente da parte dei social network.

Per spiegare questa particolare dinamica non possiamo fare a meno di considerare la grande diffusione di questi mezzi di relazione e la facilità di accesso ad essi. La possibilità di connettersi senza grosse difficoltà all’interno di gruppi virtuali rappresenta un terreno fertile per lo scambio veloce non solo di materiale vero e proprio come foto o video, ma anche pensieri e considerazioni che vanno ad alimentare l’ espansione della cultura pedofila tra le coscienze criminali. Non stupisce, dunque, il fatto che i social network rappresentino una via privilegiata in questo senso.

Il 2013 ha però visto la riduzione o addirittura la scomparsa di alcune comunità dall’insieme dei siti coinvolti nella diffusione di illeciti nei confronti dei minori. Facebook passa da 465 riferimenti individuati nel 2012 a ben 570 nel 2013 confermandosi il social network più utilizzato nella diffusione di materiale a contenuto pedopornografico. Ampiamente presente anche Vkontakte secondo più grande servizio di social network in Europa dopo Facebook. Debutta anche Alfemminile, con una segnalazione.

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