Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

RENZI OGGI ALLA CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DEI DUE PAPI, POI OSPITE DI LUCIA ANNUNZIATA

Sarà il Presidente del Consiglio e Segretario del Pd Matteo Renzi l'ospite di Lucia Annunziata nella puntata di "In 1/2H" in onda oggi domenica 27 aprile alle 14.30 su Rai3
Roma, 27 aprile 2014 - Dopo essere stato ricevuto, ieri, dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi parteciperà oggi alla cerimonia di canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
La cerimonia è presieduta dal pontefice Papa Francesco. E ieri il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato a Palazzo Chigi diversi leader internazionali: il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk, il premier polacco Donald Tusk e il primo ministro francese Manuel Valls.
Renzi ha pure preso parte alla conference call richiesta dal Presidente americano Barack Obama assieme alla Cancelliera Angela Merkel, al premier britannico David Cameron e al Presidente francese François Hollande sulla gravissima crisi ucraina e sui prossimi passi da fare a livello internazionale, su cui si è registrata una piena consonanza di analisi tra i leader.
Questa la dichiarazione dei leader G7 sull'Ucraina:

"Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, i Presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea, ci uniamo nell'esprimere la nostra profonda preoccupazione per i continui sforzi da parte di separatisti sostenuti dalla Russia di destabilizzare l'Ucraina orientale, ed il nostro impegno a compiere passi ulteriori per assicurare un ambiente stabile e pacifico per le elezioni presidenziali del 25 maggio.

Abbiamo accolto favorevolmente i passi positivi intrapresi da parte ucraina per adempiere ai propri impegni presi con l'accordo del 17 aprile a Ginevra da Ucraina, Russia, Unione Europea e Stati Uniti. Tali azioni includono lavorare ad una riforma costituzionale ed alla decentralizzazione, proporre un'amnistia per coloro che lasceranno pacificamente gli edifici occupati in Ucraina orientale e sostenere il lavoro dell'Organizzazione per la Cooperazione di Sicurezza in Europa (OSCE). Notiamo inoltre che il Governo dell'Ucraina ha agito con moderazione nei confronti delle bande armate che occupano illegalmente edifici governativi e formano check points illegali.

All'opposto, la Russia non ha intrapreso azioni concrete a supporto dell'accordo di Ginevra. Non ha sostenuto pubblicamente l'accordo, ne' condannato gli atti dei pro-separatisti che mirano a destabilizzare l'Ucraina, ne' fatto appello ai militanti armati perche' abbandonino pacificamente gli edifici governativi da loro occupati e depongano le armi. Invece, ha continuato ad accrescere la tensione con una retorica sempre piu' preoccupante e con le attuali, minacciose operazioni militari al confine dell'Ucraina.

Reiteriamo la nostra forte condanna del tentativo illegale da parte russa, che non riconosciamo, di annettere la Crimea e Sevastopoli. Daremo ora pieno esito alle conseguenze giuridiche e pratiche di questa annessione, incluse ma non limitandoci alle aree economica, commerciale e finanziaria".

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