Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

SCIENZIATI: IL CREATO NON È UNA PROPRIETÀ SOLO DI ALCUNI, CI VUOLE GRANDE RISPETTO E GRATITUDINE

Il Dono della scienza ci porta a scoprire la bellezza del Creato, dono di Dio che dobbiamo custodire. Il dono della scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati. Il primo è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato. Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né tanto meno, è una proprietà solo di alcuni. Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà
Città del Vaticano, 21 maggio 2014 (VIS) - Il dono della scienza che "non si limita alla conoscenza umana", ma "ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l'amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura", è stato il tema della catechesi del Papa per l'Udienza Generale del Mercoledì. Agli oltre 50.000 fedeli presenti in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha spiegato che questo dono dello Spirito Santo, ci fa scoprire, nella bellezza della natura e nella grandiosità
del cosmo, come ogni cosa ci parli del Creatore e del suo amore, portandoci "a lodare il Signore dal profondo del nostro cuore e a riconoscere, in tutto ciò che abbiamo e siamo, un dono inestimabile di Dio e un segno del suo infinito amore per noi".

"Nel primo capitolo della Genesi, proprio all'inizio di tutta la Bibbia, si mette in evidenza che Dio si compiace della sua creazione, sottolineando ripetutamente la bellezza e la bontà dei ogni cosa. (...) Se Dio vede che il creato è una cosa buona, è una cosa bella, - ha detto Papa Francesco - anche noi dobbiamo assumere questo atteggiamento (...). E quando Dio finì di creare l'uomo non disse 'vide che era cosa buona', ma disse che era 'molto buona'. Agli occhi di Dio noi siamo la cosa più bella, più grande, più buona della creazione: anche gli angeli sono sotto di noi, noi siamo più degli angeli (...). Il Signore ci vuole bene! Dobbiamo ringraziarlo per questo. Il dono della scienza ci pone in profonda sintonia con il Creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa prospettiva - ha affermato il Papa - che riusciamo a cogliere nell'uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno d'amore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle".

"Tutto questo è motivo di serenità e di pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio, sulla scia di san Francesco d'Assisi e di tanti santi che hanno saputo lodare e cantare il suo amore attraverso la contemplazione del creato. Allo stesso tempo, però, il dono della scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati. Il primo è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato. Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato (...) è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine. Il secondo atteggiamento sbagliato è rappresentato dalla tentazione di fermarci alla creature, come se queste potessero offrire la risposta a tutte le nostre attese. Con il dono della scienza, lo Spirito ci aiuta a non cadere in questo sbaglio".

Soffermandosi ancora sulla prima via sbagliata, spadroneggiare sul creato invece di custodirlo, il Papa ha detto che il creato "è il regalo di Dio a noi (...). Quando noi sfruttiamo il creato, distruggiamo il segno dell'amore di Dio. Distruggere il creato è dire a Dio: 'non mi piace'. E questo non è buono: ecco il peccato. La custodia del creato è propria la custodia del dono di Dio ed è dire a Dio: 'grazie, io sono il custode del creato ma per farlo progredire, mai per distruggere il tuo dono".

"Questo deve essere il nostro atteggiamento nei confronti del creato: custodirlo perché se noi distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà! Non dimenticate questo" - ha ribadito il Papa, ricordando che una volta, in campagna, una persona semplice, alla quale piacevano tanti i fiori, gli disse: "Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato; il creato è per noi affinché ne profittiamo bene; non sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà".

"Questo deve farci pensare e deve farci chiedere allo Spirito Santo il dono della scienza per capire bene che il creato è il più bel regalo di Dio. Egli ha fatto tante cose buone per la cosa più buona che è la persona umana".


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