Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GIOIOSA MAREA: POLEMICHE, STRATEGIE PER LO SVILUPPO E ABBANDONO DELLE CAMPAGNE

Polemiche e (amare) considerazioni a margine del convegno sulle “Risorse agroalimentari, tra identità, cultura e promozione del territorio”, organizzato a Gioiosa Marea nei giorni scorsi nell’ambito del Psr Sicilia 2007-2013. Il salame di Sant'Angelo e l'abbandono delle campagne temi mancanti e 'stridenti' per la promozione del territorio. L’abbandono delle terre coltivabili costituisce negazione di un diritto nel comune di Gioiosa Marea

Gioiosa Marea (Me), 19/11/2014 – Se l’intervento di Vincenzo Pruiti Ciarello, dirigente Soat di Castell’Umberto, ha suscitato il disappunto del sindaco di S. Angelo di Brolo, Basilio Caruso, ‘defraudato’ di quel titolo ‘nobiliare’ che indubbiamente spetta al salame di Sant’Angelo, per esserselo guadagnato sul campo, una nota di encomio va a Pippo Ricciardo, dirigente Soat di S. Agata Militello, per la sua interessante e garbata dissertazione sulle produzioni olivicole nell’area dei Nebrodi (ma pure nel resto della Sicilia) e sulle proprietà qualitative dell’olio d’oliva in un’annata che si annuncia (però) sfortunata.

Gradimento e qualche polemica - dunque - a margine del convegno sulle “Risorse agroalimentari, tra identità, cultura e promozione del territorio”, organizzato a Gioiosa Marea dalla Soat di Brolo nell’ambito del Psr Sicilia 2007-2013, domenica 16 novembre al cineteatro comunale.

Se l’intento del convegno - infatti - erano le “strategie per lo sviluppo del territorio”, unitamente alla “valorizzazione dei prodotti locali del territorio nebroideo e della fascia tirrenica, la qualità delle produzioni e l’identità territoriale”, vi è da dire che una relazione 'gravemente' mancante c’è stata: riguarda le difficoltà di promuovere lo sviluppo del territorio per l’impossibilità stessa di raggiungere i fondi agricoli a causa dell’impervietà e dell'abbandono delle strade di collegamento, siano esse agricole che interne. Ciò accade a Gioiosa Marea dove intere frazioni sono del tutto isolate dal centro urbano, difficili da raggiungere perché 'servite' da strade in terra battuta, mulattiere e percorrimenti scoscesi, privati di qualunque attenzione, di qualunque cura.
I Carabinieri di Gioiosa Marea sequestrano una discarica nella frazione Catello di Gioiosa Marea
Ciò nel renderne impossibile, pericoloso e disagevole il raggiungimento, determina l’abbandono delle terre coltivabili con quanto ne consegue: impossibilità di accedervi per coltivare, di disboscare, di prevenire gli incendi. E si può arrivare a pensare che tale trascuratezza costituisca negazione di un diritto per i proprietari-cittadini, che nel comune di Gioiosa Marea pagano le tasse. Negazione di un diritto per un giovane che volesse mettere a frutto i terreni familiari o prenderne in affitto.
Discarica di amianto a cielo aperto nella frazione Catello di Gioiosa Marea: sequestrata l'area dai Carabinieri
 E' il caso della frazione Catello, non la sola frazione del Comune di Gioiosa Marea a non avere una strada percorribile, che consenta agli abitanti e ai proprietari di raggiungerla. Una frazione ridente e prosperosa in uno stato pietoso di abbandono: impossibile raggiungere le abitazioni, i terreni coltivabili, determinando pericoli nella stagione degli incendi, impossibile sarebbe salvare vite umane. Catello è divenuta una discarica a cielo aperto: almeno 2 i sequestri operati da Carabinieri e Guardia Forestale negli ultimi anni, per le enormi quantità di amianto e rifiuti speciali là scaricate nei canaloni naturali di scolo delle acque piovane. Come se facesse parte di una realtà a sé stante, una contrada reietta e immeritevole di qualunque attenzione.
Discarica a cielo aperto a Catello di Gioiosa Marea, qua uno dei sequestri della Guardia Forestale
E allora perfino un convegno come quello citato perde valore, rimane sulla carta. O forse no. Forse può agire da stimolo, costituire l’occasione per sensibilizzare amministratori e burocrati ad un attivismo che risvegli l’attenzione su realtà che non fanno parte dei comunicati stampa autoreferenziali, redatti a tavolino, nei quali vengono elencate solo le cose buone, con tanto di corredo economico: somme a volte vertiginose che però non incidono davvero sulla realtà sociale (che quella era e quella rimane). Fino a fare rimpiangere epoche amministrative vituperate ma che al cospetto si fanno... rimpiangere.

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