Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

MASSIMO ROMAGNOLI ARRESTATO PER "CRIMINE TERRORISTICO CONTRO GLI USA" RISCHIA IL CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA

Massimo Romagnoli, arrestato in Montenegro lo scorso martedì con l'accusa di traffico internazionale d'armi, su mandato del Procuratore americano Preet Bharara, è nato a Capo d'Orlando (Messina) l'8 gennaio 1971. “Sono molto felice e davvero orgoglioso del risultato ottenuto da FORZA ITALIA sia in Sicilia che in provincia di Messina, in occasione delle consultazioni europee dello scorso 25 maggio. Nella mia Capo d’Orlando il partito ha raggiunto un ottimo 24,68%, attestandosi così al secondo posto. Ringrazio per questo i miei concittadini". Sono state queste le prime dichiarazioni dell’On Massimo Romagnoli, Vicepresidente del Coordinamento regionale del partito guidato da Silvio Berlusconi e responsabile degli italiani nel mondo, in una nota da N & D pubblicata il 28 maggio 2014, nella quale Romagnoli esprime "enorme soddisfazione per lo straordinario risultato elettorale riportato da Forza Italia a capo d'Orlando

[20/12/2014] - La posizione dell'ex deputato di FI Massimo Romagnoli, arrestato in Montenegro lo scorso martedì con l'accusa di traffico internazionale d'armi, le cose potrebbero mettersi davvewro molto male. Il Procuratore americano Preet Bharara che ne ha chiesto e ottenuto l'arresto, Romagnoli era “coinvolto nella preparazione ed esecuzione di un crimine terroristico contro gli Stati Uniti”, accusa che va ben oltre il 'semplice' traffico d'armi. Nell'edizione di ieri, 19 dicembre, Il Fatto Quotidiano online, a firma di F. Q., racconta in esclusiva l'indagine che ha portato all'arresto dell'ex deputato di Forza Italia Massimo Romagnoli e di due rumeni, con l'accusa di aver cercato di vendere armamenti alle Farc colombiane. Romagnoli si trova in carcere in Montenegro in attesa di essere estradato negli Stati Uniti. Il rinvio a giudizio, infatti, è stato richiesto dal procuratore di New York Preet Bharara, per il quale Massimo Romagnoli sarebbe “un trafficante d’armi residente in Grecia, il quale aveva la capacità di procurarsi dei certificati di uso finale fraudolenti per armi militari”. Per lo stesso Procuratore americamo, assieme al “trafficante d’armi” Cristian Vintila e al broker Virgil Georgescu, Romagnoli era “coinvolto nella preparazione ed esecuzione di un crimine terroristico contro gli Stati Uniti”

Massimo Romagnoli è stato arrestato martedì 16 dicembre a Podgorica in Montenegro. Secondo  l’accusa Romagnoli avrebbe tentato di vendere armi alle Frac colombiane. "Come un politico ed imprenditore del calibro di Romagnoli sia finito in una storia del genere è ancora un mistero, - scrive F. Q. su Il Fatto Quotidiano - ma il rinvio a giudizio voluto dal procuratore di New York Preet Bharara non lascia dubbi. Romagnoli per gli Stati Uniti sarebbe “un trafficante d’armi residente in Grecia, il quale aveva la capacità di procurarsi dei certificati di uso finale fraudolenti per armi militari” che, assieme al “trafficante d’armi” Cristian Vintila e al broker Virgil Georgescu, entrambi rumeni, era “coinvolto nella preparazione ed esecuzione di un crimine terroristico contro gli Stati Uniti”.

"Grazie ad una ricerca congiunta condotta dai centri di giornalismo d’inchiesta Irpi (Italia), Correctiv (Germania), e Rise (Romania), - scrive ancora F. Q. su Il Fatto Quotidiano - ilfattoquotidiano.it può oggi raccontare in esclusiva le vicende dei tre arrestati e ciò che li porterà nelle celle di massima sicurezza degli Stati Uniti. Sono stati agenti sotto copertura della Drug Enforcement Agency (Dea) che, fingendosi esponenti delle Farc, hanno riscontrato come i tre avessero accettato di fornire armi, comprese mitragliatrici e missili contraerei, con la consapevolezza che sarebbero state usate contro forze americane."

"Lo scorso 8 ottobre infatti Romagnoli, Georgescu e Vintila si sono incontrati con gli ufficiali della Dea sotto copertura a Tivat in Montenegro. Romagnoli vantava di potere procurare i certificati per le armi e ha mostrato il modello di uno di questi certificati. Georgescu ha spiegato che le armi sarebbero state consegnate in un paese africano da dove poi i compratori (gli agenti sotto copertura) si sarebbero dovuti arrangiare per il trasporto fino in Colombia. In questa occasione Romagnoli avrebbe, secondo l’accusa, tirato fuori un catalogo (denominato dalla Dea ‘il catalogo di Romagnoli’) che includeva immagini di svariati tipi di armamenti, comprese armi automatiche e lanciarazzi e che affermava di avere preparato per un altro cliente."

Romagnoli vive ad Atene dall’89, ufficialmente è un imprenditore: dal 1993 dirige l’azienda Progresso, che costruisce ed esporta in tutto il Mediterraneo gruppi elettrogeni. Nel 2008 diventa responsabile, per l’azienda Energetica spa, della progettazione e in
stallazione di campi solari ed eolici in Grecia, Bulgaria e Turchia. Peccato che i proprietari dell’Energetica siano al momento sotto processo per frode e per associazione a delinquere, e per una truffa. Reati che avrebbero commesso nel 2008 assieme al “Re del Vento”, Vito Nicastri, considerato un imprenditore contiguo al boss dei boss di Cosa Nostra, il latitante Matteo Messina Denaro.

Due anni prima Romagnoli era stato eletto tra i banchi di Forza Italia, grazie agli 8.700 voti presi nella circoscrizione estero in Germania con 8.700 voti, raccolti principalmente a Colonia. Per ammissione dello stesso Romagnoli ad Irpi la campagna elettorale era stata supportata da un certo Calogero di Caro, classe 1963, di Ravanusa. Calogero De Caro non è uomo qualunque. Sarebbe stato il “mastino” che controllava la gestione della cosiddetta Baumafia capitanata da Gabriele Spiteri, la mafia delle costruzioni al centro di un importante indagine tedesca raccontata nell’inchiesta Mafia in Deutschland.".
Lo scrive ancora F. Q. su Il Fatto Quotidiano.

di Irpi
* Giulio Rubino, Cecilia Anesi, ha collaborato Matteo Civillini

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