Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

SCUOLA SICILIA: LO SCANDALO DELLA LEGGE 104 FA VERGOGNARE I DOCENTI SERI

“Faremo una guerra senza quartiere. Lunedì manderemo una circolare per conoscere i numeri in tutta Italia”, dice il sottosegretario Davide Faraone. “I numeri emersi nella provincia di Agrigento sono veramente allarmanti dice Faraone -. Mi dicono che il fenomeno riguardi anche altri comparti del pubblico servizio, ma nella scuola è una vera e propria "calamità innaturale", tra l'altro in una provincia dove il bisogno di scuola e istruzione è fondamentale”

Palermo, 15/012015 - A Menfi (Ag) all'Istituto Comprensivo “Santi Bivona”, l’8 gennaio 70 insegnanti su 170 malati o con 104: oltre il 40 per cento di docenti e collaboratori scolastici risulta lavoratore con grave disabilità o costretto ad assistere familiari in difficoltà e quindi usufruisce delle agevolazioni previste dalla legge 104. Come la scuola di Raffadali con undici bidelli su undici che usufruiscono delle agevolazioni della legge 104. Si tratta della norma nazionale che prevede agevolazioni per chi soffre di disabilità e patologie gravi o ha parenti stretti malati o invalidi da assistere, sia in termini di permessi retribuiti, sia con la possibilità di prestare servizio vicino a casa. La maxi inchiesta agrigentina vede 280 persone indagate. Un primo troncone dell'inchiesta sta per chiudersi e riguarda una serie di casi di presunti “falsi malati” e malati immaginari, con tanto di certificato medico (e imbarazzanti video di “miracolose” guarigioni che inguaiano alcuni indagati).

I numeri agrigentini sono in effetti clamorosi. Alla scuola dell’infanzia ci sono 327 fruitori della legge su 928, più di uno su tre, un record. Alla scuola primaria gli insegnanti fruitori della 104 sono il 22 per cento del totale, il 25 per cento alla scuola di primo grado , il 20 per cento (409 fruitori) alla scuola di secondo grado. Percentuali molto alte anche tra assistenti amministrativi (25%), tecnici (23) e collaboratori scolastici (305 fruitori su 1.114, il 27 per cento).

Spiega Faraone: “Questo vuol dire che tutti gli altri colleghi, corretti e con il senso dello Stato e delle regole, si sono visti negare richieste di trasferimento per via di questi ‘inamovibili’. Sì, perché il 100% dei trasferimenti in provincia di Agrigento finora è avvenuto solo per i beneficiari della 104”.
“Nessuna volontà di criminalizzazione o generalizzare, ma dobbiamo mettere alle strette chi penalizza la scuola e per di più lo fa a danno di coloro che hanno veramente bisogno. Per questo da lunedì avvieremo un monitoraggio su tutto il territorio nazionale e interverremo laddove emergeranno numeri anomali", annuncia il sottosegretario.

La 104 aveva già fatto parlare di sé qualche anno fa. Quando Caterina Chinnici, allora assessore regionale, si mise in testa di cassare quella peculiarità siciliana che per qualche anno consentì ai beneficiari della legge statale di andare in pensione anche se nemmeno cinquantenni, con 25 anni di contributi se uomini, 20 se donne, per assistere un parente malato. I regionali ne usufruivano eccome, con una drastica impennata di richieste proprio alla fine del 2011 quando la norma sarebbe finita da lì a poco. Quell'anno i baby pensionati regionali da 104 furono ben 300, la metà dei pensionamenti di regionali in quel periodo. Ci furono anche casi di pensionati “illustri” da 104 come Pier Carmelo Russo, che andò in pensione da dirigente per diventare subito dopo assessore regionale, o il dirigente Cosimo Aiello, o Eugenio Randi, che fu assessore a Palermo.

Oggi, la possibilità del pensionamento anticipato non c'è più. Restano le altre agevolazioni previste dalla legge, come i permessi, ma anche agevolazioni fiscali (sconti su Iva, Irpef e altri tributi) e i trasferimenti.
Faraone ha oggi ha il potere di eliminare la 104 e i permessi sindacali e le false assemblee del personale, vedremo se i fatti seguiranno alle parole. Ci chiediamo solo dove siano stati i Governi quando nei contratti e nelle circolari dell’INPS venivano scritte una serie di gravi norme, come quelle che permettevano di cumulare le 104 di cui si usufruiva, anche per permettere ai docenti di Palermo di assistere suocere di Alcamo nonostante la signora avesse quattro figlie o per permettere ad assistenti di Ustica di assistere
contemporaneamente nonne e zie. Norme che hanno distrutto la continuità dell’insegnamento nella scuola e determinato i livelli di apprendimento che fanno vergognare i docenti seri del Meridione nel confronti dell’Europa.

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