Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

CARA DI MINEO. SOTTOSANTI: “PREVEDIBILE TRAFFICO DI ESSERI UMANI”

Catania, 20 aprile 2015 - «La notte scorsa gli uomini dello Sco della Polizia di Stato, ai quali va il mio ringraziamento per il difficile lavoro che svolgono ogni giorno, hanno sgominato un’organizzazione di trafficanti di esseri umani, la cui base operativa era nel Cara di Mineo. Un'altra gravissima ombra sul centro accoglienza più grande d’Europa e sul sistema di “accoglienza” siciliano: dopo la gara d’appalto giudicata illegittima dall’Autorità Anticorruzione, l’inchiesta su parentopoli e la mancata retribuzione dei dipendenti di alcuni Sprar.
I trafficanti avrebbero gestito il monopolio dei flussi migratori verso la Sicilia, trasportando circa 200.000 persone e favorendone poi la fuga all’estero, ovviamente dietro lauto pagamento.
Purtroppo tutto questo era prevedibile, la soluzione è quella che Fratelli d’italia-An propone da tempo: blocco navale immediato, sostegno al Governo legittimo di Tobruk per riprendere il controllo di coste e porti, una missione Ue in Africa per valutare a monte le richieste di asilo e distribuire equamente i rifugiati nei 28 Stati dell'Unione. Occorre quindi rivedere gli accordi di Dublino che ad oggi prevedono che un richiedente asilo che arriva in territorio europeo abbia diritto ad essere accolto nella prima nazione nella quale si presenta, ma non a girare liberamente negli altri Paesi. E questo è il risultato».

E’ quanto dichiara Giordano Sottosanti, dirigente calatino e componente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia-An.

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