Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

OPERAZIONE GOTHA5, FOTI: “UN CROGIUOLO DI INTERESSI POLITICO-MAFIOSI INTORNO ALLA DISCARICA DI MAZZARRÀ SANT’ANDREA E A “TIRRENOAMBIENTE SPA”

Nota stampa del sindaco di Furnari, avv. Mario Foti, sull'ultima operazione della DDA di Messina, denominata “Gotha 5”, che ha portato all'arresto di 22 oersone per associazione mafiofa e molto altro. Le cointeressenze nelle vicende elettorali ed amministrative locali di Furnari e di Mazzarrà Sant’Andrea. Va preliminarmente evidenziato che le estorsioni presuntivamente subite da “TirrenoAmbiente spa”, costituiscono un aspetto del tutto marginale e secondario nella vicenda rifiuti

Furnari (Me), 17 aprile 2015 - L’ultima operazione della DDA di Messina, denominata “Gotha 5”, definisce e specifica ulteriormente quale è stato il crogiuolo di interessi politico-mafiosi e criminali che hanno gravitato intorno alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea ed a “TirrenoAmbiente spa” nonché precisa le cointeressenze nelle vicende elettorali ed amministrative locali di Furnari e di Mazzarrà Sant’Andrea. Va preliminarmente evidenziato che le estorsioni presuntivamente subite da “TirrenoAmbiente spa”, costituiscono un aspetto del tutto marginale e secondario nella vicenda rifiuti. Per contro, la cosa che di più rileva è invece la costante mancanza di trasparenza nella gestione di questa società mista con prevalente capitale pubblico, la cui conduzione è stata da sempre caratterizzata dal mancato rispetto della normativa sugli appalti e da assunzioni di personale dipendente senza alcuna regola pubblico concorso, cui era per legge tenuta.

Questi due rilevanti aspetti hanno determinato l’enorme costo della gestione dei rifiuti mentre l’assunzione di personale è sempre avvenuta con l’esclusivo gradimento dei vertici societari i quali, pertanto, non possono assolutamente considerarsi vittima di estorsione da parte di suoi dipendenti nemmeno quando costoro sono oggi oggetto di misure cautelari.
L’assordante silenzio dei Comuni soci che avevano l’obbligo della sorveglianza ha consentito ad una società con prevalenza di capitale pubblico di gestire indisturbata la discarica come fosse una azienda privata e di determinare in modo altrettanto illegittimo i costi degli ampliamenti e le tariffe di conferimento, senza alcun controllo di legalità, almeno successivamente al 2004.
La “TirrenoAmbiente spa” ha quindi dato affidamenti milionari a società riconducibili agli amministratori societari senza gare d’appalto, ha stipulato transazioni milionarie tra soggetti in conflitto di interesse, ha assunto personale in violazione di legge senza concorso, favorendo nelle relative assunzioni parenti di funzionari di Enti che avevano l’obbligo del controllo. Ciò è documentato dagli atti esistente, senza alcuna smentita di sorta.
Inoltre, col complice silenzio dei soci pubblici e degli Amministratori da essi designati, è stato consentito ad un consumato Amministratore delegato di gestire “TirrenoAmbiente spa”, come una società privata, di operare investimenti all’estero, di compiere assunzioni senza regole privilegiando figli e parenti di funzionari della P.A che avevano il dovere di controllo, mentre venivano rilasciate autorizzazioni e concessioni rivelatisi poi illegali ed in violazione di legge, abbancando un milione di metri cubi di rifiuti, con pericolo di disastro ambientale per Furnari e per il suo territorio.
Da qui l’evidente interesse del business dei rifiuti sulle lezioni amministrative locali.
Cosi, nella ininterrotta emergenza rifiuti, vi era chi, intrepido ed impavido, ossequiato e rispettato, navigava a vista e senza regole e decideva su deroghe e convenienze, su eccezioni e preferenze a danno o a vantaggio di Comuni, i quali tutti comunque avevano la necessità di conferire nell’invaso.
A fronte di questo oscuro groviglio di interessi, non può sfuggire, infine, il ruolo prevaricatore ed invasivo che è stato esercitato durante le elezioni amministrative che hanno pesantemente condizionato i risultati elettorali in alcuni Comuni strategici nella vicenda dei rifiuti: Mazzarrà Sant’Andrea e Furnari.
Il primo notevole perché socio di maggioranza per parte pubblica della predetta società mista. Il secondo importante, quale Comune che avrebbe potuto esercitare un fastidioso ruolo di controllo sulla gravissima violazione della normativa ambientale nella gestione della discarica.
Ma tutto questo è ancora un capitolo aperto che occorrerà chiarire, unitamente alla eventuali complicità che nella vicenda hanno procurato il gravissimo danno ambientale che allarma e mette a rischio la popolazione di Furnari e dell’ambiente circostante.

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