Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

FEMMINICIDIO: GRANDE PARTECIPAZIONE AL CONVEGNO FIDAPA MERI' VALLE DEL MELA

MERI’, 23- 06-2013 – Una alleanza tra uomini e donne per dire no al femminicidio. E' quanto emerso dal convegno organizzato dalla Fidapa BPW, sez. Merì – Valle del Mela, in collaborazione con lo studio Horus, l'Università degli studi di Messina ed il comune di Santa Lucia del Mela. L'incontro ha avuto luogo ieri nel palazzo di bio- architettura del comune luciese, meglio noto come ex carcere.
In rappresentanza del distretto Sicilia è intervenuta la consigliera Letizia Bonanno, che ha portato alla presidente, Caterina Mastroeni e ai presenti i saluti della presidente regionale, Cettina Oliveri e partecipato con interesse al dibattito che è scaturito dal convegno. Erano presenti inoltre il sindaco di San Filippo del Mela, Pasquale Aliprandi, e gli assessori di Santa Lucia del Mela, Elisabetta Lombardo, Santino Pandolfo e Rosario Torre.

Una pluralità di professionisti nei settori psicologico, psichiatrico, sociologico e legale si sono confrontati con il pubblico presente, fornendo, oltre che le nozioni basilari del concetto e della storia del femminicidio, indicazioni specifiche sulle cause del problema e sulle eventuali e possibili soluzioni.
Particolare interesse ha destato la relazione del professore Clemente Cedro, psichiatra, psicologo clinico e psicoterapeuta dell'ateneo messinese, Dipartimento di scienze Cognitive della formazione e degli studi culturali, il quale ha stigmatizzato il fatto che il femminicida (termine peraltro non presente nel nostro vocabolario, ma perfettamente confacente al soggetto che compie il femminicidio) sia in realtà una persona affetta da patologia, che necessita di un aiuto psicologico e di specifiche cure. Una inversione di tendenza, dunque, quella fatta dallo noto psichiatra, che anziché soffermarsi sulle donne, ha puntato l'attenzione sul l'uomo. 
“Non dimentichiamo tuttavia – ha dichiarato il professore Cedro – che l'uomo ha sempre avuto, per sua indole e cultura degli atteggiamenti di sopraffazione nei confronti della donna. Un istinto primordiale, dunque, che va mitigato sin dall'infanzia e curato se si manifesta in età adulta”. Due pertanto gli aspetti chiave evidenziati dal docente: da una parte la necessità che le scuole educhino i bambini, sin dai primi anni al rispetto verso l'altro sesso e dall'altra parte l'esigenza che la società, e dunque tutti, uomini e donne imparino ad aiutare chi ne abbia bisogno denunciando i casi di violenza e favorendo processi di cura.

Si è invece focalizzato sugli aspetti sociologici del problema il dott. Antonino Pino, counselor e sociologo clinico, il quale, sulla scorta dell'esistenza a Bologna di un centro, unico in Italia, di ascolto per uomini, ha sottolineato l'esigenza di replicare questa esperienza in altre parti d'Italia, e perchè no, anche nella Valle del Mela. Ultimo, ma non meno importante, l'aspetto legale, a partire dal riconoscimento giuridico nazionale ed internazionale del concetto stesso di femminicidio, discusso dall'avv. Maria Mostaccio, Mediatore professionale. A moderare i lavori la dott. Elide Cacia, Educatrice professionale e couselor professionista avanzato.
“Di femminicidio bisogna parlarne, così da formare le coscienze ed aiutare chi si trova in situazioni complicate a reagire!”- questo l'appello lanciato dalla presidente della sezione, Caterina Mastroeni, la quale ha sottolineato la necessità di creare strutture pronte ad offrire sostegno ed aiuto tanto alle vittime, quanto ai carnefici. “Così come non si può uscire dall'anoressia da soli – ha concluso Mastroeni – allo stesso modo per sconfiggere il femminicidio ogni donna ha bisogno di aggrapparsi a coloro che sono in grado di fornirle aiuto: da una parte le forze dell'ordine, dall'altra psicologi e psichiatri”.
Nel corso della serata è stato presentato un video sul flash mob contro la violenza sulle donne realizzato a Messina, piazza Cairoli da Claudia Greco, studentessa di economia dell'ateneo messinese.
Dopo gli interventi ha avuto luogo un serrato dibattito sull'argomento. Numerose le domande poste da un pubblico, oltre che numeroso, anche interessato e partecipe.

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