Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

EXPO A 40 GIORNI DAL VIA, SCANDALI E MANETTE DENTRO IL 'SISTEMA' (OGGI IN RADIO E TV)

Expo continua a far parlare di sè in termini giudiziari, pure nell'indagine sulla Cricca: la Procura di Firenze azzoppa la 'cupola' al vertice dei grandi appalti pubblici in Italia, dall'alta velocità a Expo 2015.  Altri due gli arrestati eccellentissimi: Ettore Incalza, già capo della Struttura tecnica al Ministero delle Infrastrutture e l'imprenditore Stefano Perotti. I Ros hanno perquisito società in tutta Italia, anche sedi di Rfi e di una controllata dall'Anas. Tra i 51 indagati l'ex manager di Expo, Antonio Acerbo. Perfino un monsignore (non indagato), Francesco Gioia, ex delegato pontificio per la Basilica del Santo a Padova, si sarebbe attivato per sponsorizzare un'impresa per Expo

17/03/2015 - Indagine sulla Cricca: la procura di Firenze azzoppa la 'cupola' al vertice dei grandi appalti pubblici in Italia, dall'alta velocità, a Expo 2015 alle autostrade, compresa l'interminabile Salerno-Reggio Calabria. Protagonisti 'principali' di quello che i magistrati della Procura di Firenze hanno ribattezzato 'Sistema' sono Ettore Incalza, già capo della Struttura tecnica al Ministero delle Infrastrutture e l'imprenditore Stefano Perotti, tutti e due arrestati dai Carabinieri del Ros. Ed è bufera sul ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, per lo "strettissimo legame" con Incalza, ma pure per quanto emerge dall'indagine: l'imprenditore Perotti avrebbe trovare un lavoro al figlio del ministro Lupi. Da più parti sono state chieste le dimissioni del ministro, dal M5S a Sel ai Verdi. Ma per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio "è prematuro trarre elementi di colpevolezza per il ministro e il Governo", non essendovi di mezzo alcun omicidio con particolare efferatezza ma solo fatti corruttivi gravissimi.

Secondo quanto emerge dalle indagini della Procura "non è comprensibile al di fuori di uno scenario illecito. Nulla può impedire a costoro di assumere le persone che vogliono" salvo che ciò "possa essere immaginato quale corrispettivo di qualche utilità fornita da Maurizio Lupi per il tramite di Ettore Incalza". In una intercettazione telefonica uno degli arrestati, Cavallo, dice: "nell'accettare l'invito a casa che gli ha appena formulato il ministro Lupi per il compleanno della moglie - così scrive il gip - accenna alla necessità di parlare con Luca Lupi 'per definire le sue cose'". Lo stesso Cavallo fece confezionare da un sarto un vestito per il ministro Lupi, mentre i coniugi Perotti regalarono al figlio del ministro un Rolex del valore di 10.350 euro.

Nelle telefonate, Incalza si attribuisce anche una serie di meriti politici: quello di aver sponsorizzato Riccardo Nencini per la poltrona di viceministro alle infrastrutture e quello di aver scritto "il programma di governo" dell'Ncd. Sono "in attesa del benestare di Angelino Alfano e di Maurizio Lupi", dice Incalza all'interlocutore. "E' millantato credito", ha detto Nencini commentando le parole di Incalza.

I Ros hanno perquisito società in tutta Italia, anche sedi di Rfi e di una controllata dall'Anas. 51 gli indagati, solo du in carcere: Incalza e Perotti. Fra i destinatari di misure cautelari ci sono gli ex sottosegretari ai trasporti Rocco Girlanda e Antonio Bargone, l'ex deputato Stefano Saglia, poi nel cda di Terna, Vito Bonsignore, ex presidente del gruppo Ppe, e l'ex manager di Expo, Antonio Acerbo. Ognuno di loro, secondo l'accusa, ha avuto un ruolo in appalti pilotati: le sue società hanno ricevuto in 10 anni lavori per 25 miliardi di euro. Anche un monsignore (non indagato), l'ex delegato pontificio per la Basilica del Santo a Padova, Francesco Gioia, si sarebbe attivato per sponsorizzare un'impresa per Expo.

A centro della puntata di Radio Anch'io, in onda su Radio1 martedì 17 marzo, Expo a quaranta giorni dal via. Porterà la ricchezza e il prestigio che evoca Renzi? O arriveranno nuovi scandali? Nell'inchiesta sulle grandi opere che ha portato in carcere imprenditori e dirigenti dei lavori pubblici ci sarebbero anche casi di corruzione per lavori nei cantieri milanesi. Altre domande: tornano i conti? Qual è il rapporto costi benefici? Arriveranno i turisti previsti? Come vanno le prenotazioni? Tra gli ospiti di Giorgio Zanchini Giuseppe Sala, Commissario Unico di Expo 2015; Giuliano Pisapia, sindaco di Milano; sen. Roberto Formigoni, già Presidente Regione Lombardia; Raffaele Cantone, presidente Autorità Nazionale Anticorruzione; Alberto dell’Acqua, docente di Finanza aziendale alla Sda Bocconi, coordinatore di un team di analisti che ha elaborato uno studio sull'indotto e le ricadute economiche dell'Expo; prof. Marco Ponti, economista delle infrastrutture Politecnico di Milano, critico su Expo, costi, sprechi e infrastrutture; Gianni Barbacetto, giornalista de "Il Fatto Quotidiano".

Intanto, dopo mesi di ostruzionismo in Commissione, il ddl anticorruzione arriverà in aula al Senato, proprio dopo la maxi operazione del Ros sulla gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Se ne parlerà nella puntata di Agorà, in programma martedì 17 marzo, alle 8.00 su Rai3. Ospiti di Gerardo Greco saranno: Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle riforme costituzionali; Matteo Salvini segretario federale della Lega Nord; Massimo Parisi (FI); Francesca Puglisi (Pd); Valentina Castaldini (Ncd); Sergio Bellavita (Fiom); Antonio Padellaro (Il Fatto Quotidiano); il professor Luciano Hinna, docente di Economia d’azienda a Roma “Tor Vergata” e Michele Masneri (Il Foglio).

E sarà dedicata all’Italia della legalità la nuova campagna sociale che vedrà impegnate, da lunedì 16 a venerdì 20 marzo, le 24 redazioni della Testata Giornalistica Regionale della Rai in un racconto, regione per regione, del cammino che la società civile e le istituzioni compiono quotidianamente per affermare la legalità come scelta, stile di vita, ricerca quotidiana, esperienza vissuta, valore condiviso, patrimonio custodito, bene comune. Saranno ripescate dagli archivi della Tgr tante vicende di cronaca per verificare se la giustizia alla fine abbia trionfato e se le persone danneggiate abbiano avuto soddisfazione, sarà verificata la trasparenza degli appalti pubblici nelle grandi e piccole opere, dall’Expo di Milano alla ricostruzione dell'Aquila fino ai lavori pubblici che interessano città e paesi, saranno visitati i luoghi della memoria come il giardino della legalità di Ciaculli, si parlerà dell’ illegalità diffusa e spesso ingiustamente tollerata come la pratica degli affitti in nero o quella dei parcheggi selvaggi nelle nostre città e ci si occuperà anche del preoccupante fenomeno dell’illegalità sul web.

Commenti