Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

PATTI, OPERAZIONE 'FAKE': A GIUDIZIO L'ON. GULLO (PD) E ALTRE 92 PERSONE PER FALSO IN ATTO PUBBLICO E VOTO DI SCAMBIO

Il Gup di Patti Maria Pina Scolaro ha rinviato a giudizio 93 persone per falso in atto pubblico, voto di scambio e truffa, nell'ambito dell'operazione "Fake" del 2011 e tra questi Maria Tindara Gullo, deputato nazionale del Pd (vicina a Francantonio Genovese, recentemente arrestato per un'inchiesta sui fondi della formazione professionale) e figlia dell'ex vicesindaco di Patti, Francesco, anche lui a giudizio, e cugina di Luigi Gullo, che era candidato a sindaco e che ha scelto l'abbreviato. Sono 156 le persone implicate nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti, che ha emesso i relativi provvedimenti: 12 gli arrestati, tra questi il padre della deputata PD, Maria Tindara Gullo, mentre è indagato pure il cugino Luigi Gullo, EX consigliere provinciale PD a Messina
Patti (Me), 05/06/2014 - Pure la parlamentare del PD, Maria Tindara Gullo, tra le 93 persone rinviate a  giudizio nell'ambito dell'inchiesta 'Fake', che portò all'arresto di 12 persone, tra cui il padre della Gullo, il medico Francesco Gullo detto 'Cisco'. La Gullo, candidata al consiglio comunale di Patti alle elezioni del 2011, avrebbe dichiarato (nel gennaio 2011) di essere residente a Patti, presso l’abitazione del padre, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, a pochi giorni dalle elezioni amministrative nelle quali lei stessa era candidata. Come la Gullo, altre persone dello stesso nucleo familiare, ma pure altre persone tra le 156 indagate complessivamente, si sarebbero trasferite in modo fittizio. La Gullo non avrebbe in effetti mai lasciato la sua abitazione di Montagnareale, comune assai vicino a Patti, dove la parlamentare tuttora risiede.

I fatti si riferiscono alle elezioni comunali del 2011 a Patti, per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. 156 le persone coinvolte nella maxi-operazione 'Fake', accusate di reati che vanno dalla soppressione di atti d’ufficio al voto di scambio, dal falso ideologico all’associazione per delinquere, alla truffa aggravata nei confronti di enti di formazione. Il gip del tribunale di Patti, Onofrio Laudadio, nel marzo 2013 ha avviato gli interrogatori di garanzia delle 7 persone cui sono stati imposti gli arresti domiciliari, ovvero l’obbligo o il divieto di dimora.

Il 24 maggio 2013 gli agenti del Commissariato P.S. di Patti diedero esecuzione all’Ordinanza di sostituzione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, con quella degli arresti domiciliari, nei confronti di Cisco Gullo, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, implicato nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti. L’uomo nel marzo 2013 venne arrestato.
Sottoposto inizialmente agli arresti domiciliari, la misura cautelare venne poi tramutata nell’obbligo di dimora nel Comune di Gioiosa Marea. Approfittando della misura meno afflittiva l’uomo aveva immediatamente riallacciato i contatti con alcuni dei soggetti indagati nel medesimo procedimento violando, di fatto, gli obblighi imposti. Nella giornata di ieri, pertanto, il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Patti ha disposto il ripristino della misura Cautelare degli arresti domiciliari.

Difeso dagli avvocati Giuseppe Serafino e Maria Rita Cicero, al dott. Gullo era stata revocata la misura degli arresti domiciliari, sostituita dall’obbligo di dimora a San Giorgio di Gioiosa Marea. Il Procuratore della Repubblica Rosa Raffa si era opposta al provvedimento emesso dal Gip di Patti Armando Lanza Volpe, presentando ricorso al Tribunale del Riesame di Messina.



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